La prima regata in barca a vela l’ha vinta a sei anni, in barca con il padre. Classe 1989, Silvia Zennaro sedici anni più tardi si laureava campionessa del mondo classe Europa, ed ora ha un sogno a 5 cerchi chiamato Olimpiade. Silvia ha iniziato la sua carriera velistica con gli Optimist, per passare prima agli Europa e poi ai Laser. Chioggiotta di nascita ma veneziana d’adozione si racconta a ChioggiaTV
Silvia, partiamo dagli esordi. Come ti sei avvicinata al mondo della vela?
Iniziai ad andare in barca all’età di sei anni quando partecipai alla mia prima regata , la Lui e Lei a Venezia, con mio padre e vincemmo il premio per la coppia più giovane ma soprattutto il primo classificato di classe. L’anno successivo rifeci la regata con mio padre e la rivinsi. Nello stesso periodo mio padre mi comprò un Optimist con il quale inizialmente andavo fuori a fare il bagno, ovviamente veleggiando e con il quale successivamente iniziai la scuola di vela.
Dove hai mosso i primi passi?
Al Circolo nautico Chioggia, dove ho prima fatto un corso di scuola vela, poi con il mio Optimist ho iniziato con la pre-agonistica con il mio primo allenatore Massimo Zambonin. Nel 2002 mi sono trasferita alla Compagnia della Vela di Venezia club, del quale tutt’ora sono portacolori.
Ricordi la tua prima regata vinta?
Era una regata zonale, poi ricordo un 1° femminile al Trofeo Rotari a Grado ma soprattutto , nel 2002, il 1° Assoluto al Trofeo Optimist d’Argento a Torbole sul Lago di Garda primo Assoluto su oltre 230 concorrenti.
Il tuo avversario/a piu tosto?
Non saprei, tutti gli avversari sono tosti, dipende dalle condizioni, dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. Quello con cui ho dovuto fare i conti molte volte, che mi è costato numerosi campionati, ma che finalmente ho sconfitto (almeno per la maggior parte) è la mia Psiche. Troppe volte mi sono lasciata abbattere dall’insicurezza, oppure Ho letteralmente “perso la testa” , lasciandomi sfuggire risultati importanti; finalmente adesso sono riuscita a raggiungere una certa maturità e stabilità mentale che mi hanno portata a vincere il mondiale in un ultima e combattuta prova.
I piu “piccoli”, soprattutto i compagni di club, tendono sempre a copiare i piu grandi ed esperti. Tu come ti comporti nei loro confronti? Sei una che dispensa consigli e segreti?
Certo! Continuamente cerco di insegnar loro, dando suggerimenti sia in acqua quando ci alleniamo che a terra, cercando di farli maturare anche mentalmente, perchè penso che sia un fattore molto importante nello sport. Faccio un po’ da mamma chioccia e se non mi ascoltano mi arrabbio un sacco e funziona abbastanza bene. Quello che mi piacerebbe è lasciare agli altri in poco tempo quello che io ho imparato in 16 anni e magari creare “un piccolo me”, cioè vorrei far vivere a lui/lei, quello che fino ad ora ho vissuto io e che spero di vivere in futuro.
La tua regata piu tosta?
Sicuramente il mondiale, combattuto fino all’ultima prova, caratterizzato da prove con poco vento (in cui ho sofferto molto a causa del mio peso, ma una ne ho anche vinta) da medio e da tanto vento (dove già si cominciava a ragionare). Un’altra regata tosta è stata l’ultima: la World Cup a Palma de Maiorca, dove ho preso tante “bastonate” a causa della mia inesperienza con la classe laser; il livello era altissimo (pre-olimpiade del resto) e la lotta per guadagnarsi in una prova un misero 20esimo posto era notevole!!
La soddisfazione più grande?
Ovviamente il mondiale che ho vinto lo scorso 2011, primo perchè ci speravo ormai da 2 anni, secondo perchè era in Italia precisamente sul lago di Como che è dove mi alleno io.
Anche l’ultimo 5° posto all’Europa Cup a Torbole a Marzo mi ha comunque dato molta soddisfazione.
I prossimi impegni? Parlami anche della nomination a velista dell’anno.
Nell’ordine: Mondiale Laser a Maggio, Mondiale europa a Luglio, Europeo Europa ad agosto (non regaterò ma seguirò e darò i consigli ai più “piccoli”); a lungo termine il sogno sarebbe Rio 2016.
Attualmente sono in ballo per la nomination a Miglior regantante donna 2012 (ovviamente si basa sui risultati del 2011) che verrà pronunciata il 29 Aprile all’Accademia navale di Livorno.
Hai qualche rito scaramantico prima di ogni regata? Se sì, quale?
Non si può dire! Va bene dai, mia mamma, se presente mia manda o dice i soliti :” in bocca al lupo”, e altre forme di augurio, diciamo, più colorite, il tutto concluso da un “hola chica” come saluto e si mette sempre la collana porta fortuna di corallo rosso.
Il mio allenatore Fabrizio Lazzerini si mette la tenuta porta fortuna, ossia solita maglia e pantaloni e le classiche mutande viola (alterna due paia) che ormai sono tutte a buchi!
Ah,movviamente la mia barca deve avere un nome.
Che Chioggia sforni velisti di livello nazionale e internazionale ormai è cosa nota, vedi i vari Schiavuta, Corazza, Enrico Zennaro, te e tanti altri, ma cosa manca secondo te alla città di Chioggia per diventare protagonista nel mondo della vela?
Sicuramente l’apertura verso un mondo più vasto, nel senso di una partecipazione a regate nazionali ed internazionali, persone veramente competenti per l organizzazione di eventi per promuovere questo bellissimo sport, l’informazione, forse un po’ le strutture. È importante creare le giuste condizioni affinchè giovani e promettenti talenti non siano costretti per emergeread abbandonare la propria cittá che è ricca di potenziale.
Un tuo sogno nel cassetto?
All’inizio era vincere un mondiale, adesso qualcosa di più, qualcosa con i 5 cerchi, ovviamente anche solo la partecipazione!
Grazie Silvia e buon vento!