Fa specie sentir parlare in questi giorni, di giganti del mare, di inquinamento, di disastro ecologico, di San Marco, di una Venezia da salvare. Vien da chiedersi se la capitale della Serenissima sia un’oasi felice, immune dalla situazione in cui verso la laguna (che pur porta il suo nome) allo stato attuale o se, magari come ci è stato insegnato, l’inquinamento nostro è l’inquinamento di tutti non avendo il mare confini.
Viene inoltre da domandarsi se mai, qualcuno dai “palazzi alti” si sia mai fatto un giretto in quel di Chioggia, se da Piazza Vigo si sia affacciato verso Ovest, direzione terraferma, direzione barena, e magari abbia anche scattato qualche fotografia in un limpido giorno d’estate con il sole che va a morire all’orizzonte dei Colli Euganei. La risposta ci permettiamo di darla noi, magari con il beneficio del dubbio: evidentemente no; si sarebbe di certo accorto di quella carretta che giace li, a due passi dalla città, arenata su di una secca, arrugginita, stanca di riversare in un ecosistema delicato materiale nocivo, diventata parte di un arredamento che nessuno dei padroni di casa vuole. Ma allora, perché ce la dobbiamo tenere?
A dare una risposta a questa domanda ci aveva provato un gruppo di persone con a cuore la bellezza di Chioggia, riunite in un gruppo su Facebook nato, come recita la sua descrizione con lo scopo di demolire e smaltire il massimo monumento al degrado di Chioggia, la nave che giace morente da più di trent’anni a meno di un chilometro dallla Piazza Vigo, il nostro salotto storico. In pochi mesi, – continua ancora il messaggio – siamo cresciuti in fretta, oltre ogni rosea previsione. Abbiamo ottenuto in pochi mesi, l’avvio del progetto esecutivo e lo stanziamento dei fondi necessari, da parte del Magistrato alle Acque di Venezia. Di questo ringrazio tutti i componenti del gruppo che supportano la causa. Ciò a dimostrazione che, a differenza di quello che si dice troppo spesso, in Città c’è interesse e partecipazione alla cosa pubblica. I grandi problemi di Chioggia sono altri, lo sappiamo, ma la demolizione della carretta è un simbolo. Un segnale che cambiare si può. La determinazione e la capacità di fare squadra assieme ad una indispensabile dose di pragmatismo possono fare la differenza e rilanciare Chioggia, la sua economia e la sua straordinaria gente verso un futuro migliore. Da qui, la promessa da parte del Magistrato alle Acque di far iniziare la demolizione entro al primavera del 2013 con la disponibilità di stanziare un milione di euro. Giunti ormai a Novembre, tra i tanti commenti che riempiono la pagina del social network ne riproponiamo uno, a nostro parere il più significativo:
solite promesse….se ognuno di noi ,che va per laguna, ne prendeva un pezzo, ogni volta che passava di la’ e lo portava in discarica ,dopo 30 anni non ci sarebbe nulla..e gratis!!!