Tra gli sport più in voga negli ultimi anni il kitesurf detiene senza alcun dubbio il ruolo di protagonista. Già dalle prossime olimpiadi di Rio de Janeiro verrà inserito nel programma sportivo come disciplina dimostrativa in attesa che, a partire da Tokyo 2020 diventi effettiva. Tra i massimi esponenti a livello mondiale di questo sport c’è Enrico Tonon, stimato professore 47enne di educazione fisica protagonista di un 2013 davvero da incorniciare. Intervistato da “La Tribuna di Treviso” Tonon racconta la sua esperienza di fine novembre in Cina dove ha conquistato la medaglia di bronzo master nella campionato del mondo.
«Erano ammessi solo i primi 120 atleti nel ranking mondiale, per alzare il livello tecnico ed evitare gli intrecci delle vele per l’affollamento» racconta Tonon, «Mi sono piazzato a metà classifica assoluta, ma appunto terzo tra i master. Un risultato che sinceramente non mi aspettavo».
«A motivarmi è stata la prova di Coppa del Mondo in Egitto, a Pasqua: in una settimana di vento fortissimo ho dato il meglio, facendo leva sul mio peso e sulla forza delle gambe: ho vinto l’oro tra i master, piazzandomi 34° assoluto. Lì ho deciso di allenarmi con particolare impegno: uno, anche due allenamenti al giorno, tra palestra, colline e un po’ d’acqua (a Santa Croce). Ma fondamentale è stato un accorgimento tecnico, suggeritomi da mio padre (il professor Guido, stimato professore di educazione fisica e fondatore della Scuola di maratona Vittorio Veneto, ndr): col suo “occhio clinico”, vedendo me in allenamento e alcuni campioni in video, mi ha aggiustato la postura per contenere l’acido lattico che ti distrugge nel finale delle gare».
A Rio de Janeiro nel 2016 non ci sarà: «Purtroppo ci va uno solo per nazione e in Italia non sono il primo. Peccato, perché altre nazioni molto più indietro di noi porteranno atleti che non conoscono nemmeno il kitesurf… Ma non importa: il mio scopo è divertirmi in questo sport nel quale avversari di tutto il mondo si complimentano con te dopo che li hai battuti. Questo è lo sport vero che mi piace».
Fonte: “La tribuna di Treviso”