Potrebbe tornare a sfoggiare il suo fascino, lo stesso che aveva fino all’avvento di Napoleone in riva alla laguna quando, in segno di sfregio il condottiero Francese lo bruciò nel bacino di San Marco lasciando ardere il suo legno per giorni. Stiamo parlando de “Il Bucintoro” la nave di stato della Repubblica della Serenissima sulla quale i dogi si imbarcavano ogni anno nel giorno dell’Ascensione per celebrare il rito veneziano dello sposalizio con il mare, che grazie all’attività della Fondazione Bucintoro, ha avviato un progetto per la ricostruzione dell’ultima nave dei dogi nella cantieristica della città Veneta.
L’imbarcazione sarà costruita tenendo presente i progetti e le varie fonti diaristiche e pittoriche arrivate fino a noi. L’opera è in corso di realizzazione nei cantieri dell’Arsenale, nell’antica Casa del Bucintoro. Una prima sezione della nuova nave è stata esposta per un certo periodo nel corso del 2007 a Venezia, tra le colonne di Piazza San Marco.
La nuova nave sarà lunga 34,80 m al galleggiamento, con una larghezza massima di 7,31 m e immersione di pieno carico di 1,10 m. La portata sarà di 35,72 t, con una capacità di 168 rematori e 40 tra marinai e riserve.