Il turismo è una risorsa essenziale per l’economia del Paese, per questo a esso si applica un’IVA ridotta al 10%, in luogo di quella ordinaria del 22%. Ciò accade per tutte le strutture ricettive, a prescindere dalla tipologia e dal livello dell’offerta, con una sola eccezione: la sosta e il soggiorno dei diportisti a bordo delle imbarcazioni.
Questa sperequazione danneggia fortemente l’incoming turistico-nautico e, più in generale, le economie costiere. La nautica vanta infatti il più alto moltiplicatore del reddito e dell’occupazione di tutto il cluster marittimo (settori della pesca e crocieristico inclusi), ma soprattutto dalle analisi dell’Osservatorio Nautico Nazionale emerge che la spesa sul territorio di un turista nautico ammonta mediamente a poco meno del doppio di quella effettuata da un turista cittadino.
La proposta di istituire i “marina resort” – quali porzioni dei porti destinate e al pernottamento dei turisti all’interno delle proprie unità – mira proprio a colmare questa lacuna, aprendo finalmente l’applicazione dell’IVA turistica. Rendendo più appetibile la sosta presso gli ormeggi in transito si vogliono far rientrare una parte delle 40.000 imbarcazioni fuggite all’estero dopo le politiche repressive del Governo Monti. Uno studio commissionato all’Osservatorio Nautico Nazionale dimostra che il maggior gettito fiscale derivante dalla sosta in Italia di queste unità sarebbe sei volte il costo dei minori introiti IVA.
Per questo UCINA Confindustria Nautica aveva iniziato già da diversi anni una campagna presso le istituzioni governative e regionali e oggi, dopo essere riuscita a imporre la questione come un tema di attualità politica, coglie alcuni importanti risultati. Dopo la regione Friuli Venezia Giulia, dove sono operativi da tempo, l’Emilia Romagna è prossima all’approvazione delle norme attuative dei “marina resort”, mentre la Liguria ha portato una norma analoga all’approvazione della Giunta.
Infine è stato presentato alla Camera dei deputati un disegno di legge su questa materia, firmato dagli on.li Epifani e De Micheli, per prevedere il riconoscimento di queste strutture nautiche nell’intera Penisola.
“Rimane il rammarico per il decreto Turismo, adesso al vaglio della Camera” – spiega il presidente di UCINA Confindustria Nautica – Massimo Perotti – “che in questo senso è stata un’ occasione sprecata e per questo ho richiesto ai ministri Franceschini e Lupi di poter avere quanto prima un incontro”.
“Nel ringraziare pubblicamente gli assessori al Turismo della Liguria – Angelo Berlangieri – e dell’Emilia Romagna – Maurizio Melucci – per la sensibilità e la tempestività nonché l’attenzione politica con la quale hanno inteso agire nell’interesse delle filiere nautiche e dei loro territori ” – conclude il presidente Perotti – “continueremo a batterci, se possibile con ancora maggiore rigore, a sostegno del turismo nautico”.