Quando fu varata era la “più grande nave della storia della marineria italiana”, per quasi sei anni ha solcato il Mediterraneo regalando vacanze, ma anche lavoro, a migliaia di persone. Poi il naufragio al Giglio quella notte del gennaio 2012 con i 32 morti e oltre due anni e mezzo di fatica, sudore ma anche tanto ingegno per recuperare il relitto.
Domenica per quello che resta della Costa Concordia si è conclusa la vita in mare, con un triste “ritorno a casa”, in quella Genova dove fu varata il 2 settembre 2005 alla Fincantieri di Sestri Ponente. Ci vollero altri 7 mesi per allestirla definitivamente con quegli arredi e rifiniture di lusso, attrezzature d’avanguardia e anche opere d’arte rimasti sott’acqua per mesi, e che finiranno quasi tutti per primi nei compattatori che sulle banchine del porto dei Genova smaltiranno i resti. Il viaggio inaugurale risale al luglio 2006 per quella era l’allora nuova ammiraglia della flotta di Costa Crociere: una nave lunga 290,2 metri, larga 38 metri e alta sul pelo dell’acqua 61,5 metri, ai quali si doveva aggiungere un pescaggio di 8,20 metri. Contava 13 ponti passeggeri, il tutto realizzato da Fincantieri, in collaborazione con i cantieri di Ancona.
Al varo la Concordia pesava 112 mila tonnellate, con una portata netta di 10 mila tonnellate. Era dotata di 1.500 cabine passeggeri, e 601 cabine equipaggio, una piccola città che poteva portare fino ad un massimo di 4.890 persone: 3.780 passeggeri, 1,100 membri equipaggio. Una delle immagini rimaste più impresse del dopo naufragio era la piscina scoperta svuotata e abbandonata sulla sommità della nave, che aveva altre due piscine copribili, 5 mini-piscine con idromassaggio, oltre ad un percorso per fare jogging lungo 170 metri e ad una struttura termale di 2.104 metri quadri.
I due motori, capaci di una potenza pari a 21,0 MW, potevano farle raggiungere la velocità massima di 23,2 nodi, con un’andatura di crociera di 19,60 nodi. A quella velocità, la Concordia aveva un’autonomia di 10-14 giorni.
Per il suo ritorno invece, è stata ormeggiata con una complessa operazione di 10 ore, per il ultimo approdo a casa.
Fonte: Ansa