Abu Dhabi Ocean Racing e Team Brunel paiono proprio essere I vincitori della lotteria dei Doldrums, le temute calme equatoriali. I due team sono usciti senza troppi danni dalla zona di venti leggeri, tempo perturbato ma caldissimo e forti temporali, con un buon vantaggio e ora guidano la flotta dei sette monotipo Volvo Ocean 65 con un vantaggio prossimo alle 90 miglia. Mentre gli inseguitori sono ancora alla ricerca dell’aria giusta per uscire dalla trappola equatoriale i due esperti skipper di Ian Walker e Bouwe Bekking hanno già puntato le loro prue verso l’isola di Fernando de Norohna, cancello obbligatorio da passare prima di dirigersi verso la linea del traguardo di Città del Capo.
Alla fine il detto anglosassone “West is best” sembra essere stato confermato dai fatti. Sia Abu Dhabi Ocean Racing che Team Brunel, infatti, hanno optato per un approccio occidentale alla zona delle calme equatoriali e ne sono usciti vincitori. Si tratta di una scelta compiuta già nelle giornate precedenti, quando i due equipaggi avevano scelto di rimanere ad ovest nel passaggio delle isole di Capo Verde.
“Fin dall’entrata nei Doldrums, la nostra posizione più occidentale ha pagato, e abbiamo guadagnato molto. Un vento costante, di cui non c’era traccia nei file meteo ci ha spinto bene a sud, con velocità intorno ai 10/15 nodi.” Ha scritto nel suo blog quotidiano l’Onboard reporter di Abu Dhabi Ocean Racing Matt Knighton. “Guardando il report delle posizioni Ian (Walker) ha commentato: “Abbiamo ignorato quello che dicevano i dati meteo e abbiamo preferito optare per la rotta più tradizionale per passare i Doldrums, andare ad ovest. Però è stata una scommessa, qui può succedere qualsiasi cosa, si può avere vento oppure restare in bonaccia in ogni momento. Per tutto il tempo abbiamo visto a luce in testa d’albero di Brunel all’orizzonte e ci siamo detti che anche loro cercavano la nostra stessa via d’uscita.”
Anche Bouwe Bekking, lo skipper di Brunel, che è alla sua settima partecipazione al giro del mondo, conosce bene la frustrazione di cercare di regatare attraverso le calme equatoriali, quando il vento e la fortuna sembrano esserti contrari. Dice che il solo segreto per uscirne è rimanere tranquilli e aver fiducia nella propria strategia. “Credere nel piano che hai creato è fondamentale in questa regata. A volte devi prendere delle decisioni davvero difficili. Il vento veniva da una direzione che non ci aspettavamo, opposta a quella che dicevano i file meteo. Andare a destra o a sinistra? Si deve cercare di trovare un senso, abbiamo virato e dopo appena due minuti ha virato anche Abu Dhabi, e adesso sono sei miglia avanti. Non ci piace gettare i dadi, preferiamo i fatti e i numeri, ma è innegabile che a volte la “fortuna” è con te e a volte contro di te. Ma, alla fine tutto si compensa.” Ha scritto Bekking nel suo ultimo blog. Naturalmente avere a bordo navigatori dell’esperienza dell’australiano Andrew Cape, come è il caso di Team Brunel o del britannico Simon Fisher su Abu Dhabi Ocean Racing, può fare una certa differenza.
E, tuttavia, come tutti i team hanno scoperto di prima mano in questa prima tappa della Volvo Ocean Race, la fortuna può cambiare velocemente. Ieri sera, Abu Dhabi aveva un vantaggio di solo poco più di 7 miglia su Team Brunel, mentre Team Vestas Wind dello skipper Chris Nicholson a barca posizionata più ad est sembrava non poter recuperare lo svantaggio al lato opposto. Oggi, questa scelta sembra aver pagato per la barca danese, che pare uscita dalla fase peggiore dei Doldrums e, curiosamente, si trova in condizioni di vento molto simili a quelle dei leader, pur avendo 170 miglia di separazione laterale.
“L’alba è stata annunciata da un bel bang!” Ha raccontato da bordo di Team Vestas Wind Brian Carlin. “Pioggia, 25 nodi di vento, troppa vela a riva, e un altro temporale. E’ stato così tutta la notte, dopo che per quasi tutto il giorno siamo stati piantati senza vento, niente, nada… E’ una cosa che fa male, soprattutto quando a ogni report delle posizioni vedi che gli altri hanno guadagnato venti miglia. Ma non c’è tempo per piangersi addosso, c’è troppo da fare. La sola cosa a cui tutti stiamo pensando, adesso, è che fra poco saremo fuori.”
In terza posizione resiste l’equipaggio franco cinese di DongFeng Race Team, a 84,4 miglia, ossia solo un miglio avanti a Team Vestas.“Era tanto tempo che non vedevo una bonaccia così!” ha detto il navigatore francese Pascal Bidégorry, che ha attraversato l’atlantico almeno una trentina di volte. La sua scommessa di tenere una rotta centrale, malgrado le condizioni esasperanti però sembra aver quantomeno evitato i danni maggiori.
Team Alvimedica, MAPFRE e Team SCA sono invece a diverse decine di miglia dalla poppa dei leader, e combattono per le posizioni di rincalzo, con pochissimo vento e a velocità ridotte. La navigatrice inglese di Team SCA Libby Greenhalgh, ha spiegato che per l’equipaggio completamente femminile si è trattato di una nottata particolarmente frustrante dopo che il team era riuscito a recuperare lo svantaggio sulla flotta, portandolo a circa 75 miglia, per poi vedere svanire tutto il lavoro una volta entrato nei Doldrums. “Avevamo recuperato moltissimo, potevamo vedere Team Alvimedica, ma poi una volta sceso il buio abbiamo incominciato a non muoverci più. Ci hanno staccato, sono circa 20 miglia avanti. E pensiamo che anche Dongfeng abbia trovato del vento, e noi dobbiamo ancora uscire dalla parte meridionale dei Doldrums.”
“Siamo nello stesso posto da 24 ore” ha detto Xabi Fernandez a bordo di MAPFRE. “E’ esasperante e la sola cosa che puoi sperare e che ci sia qualcun altro in una situazione peggiore della tua. Siamo fermi, non c’è aria e fa il caldo peggiore che io abbia mai sentito. Penso che non me ne dimenticherò mai.”
Una racconto molto simile è quello che ha fatto Amory Ross Onboard Reporter su team Alvimedica: “La situazione è piuttosto chiara, siamo piantati, piantati per davvero. Ci muoviamo a malapena, il mare è uno specchio, le vele che sbattono.”
Secondo Gonzalo Infante, meteorologo della Volvo Ocean Race, se Abu Dhabi Ocean Racing, Team Brunel e Team Vestas Wind possono essere considerati ormai fuori dalla zona peggiore, per gli altri ci vorrà ancora qualche ora di pazienza prima di potersi dire finalmente liberi dai Doldrums. La flotta si trova, infatti a circa 130 miglia di distanza dagli alisei di sud-est, segno evidente dell’uscita dalle calme equatoriali, e potrebbe impiegare 13/14 ore per raggiungerli.
Da parte loro, i leader potrebbero attraversare la linea dell’equatore già domani nel pomeriggio e secondo Infante, Abu Dhabi e Brunel potrebbero raggiungere e doppiare l’isola di Fernando de Noronha con un vantaggio attorno alle 90 miglia su Team Vestas.
L’avanzamento dei sette team si può seguire con lo strumento del tracker a questo link:http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html
Questo l’ultimo episodio di The Inside Track
http://youtu.be/17EPwZnbURA
Posizioni alle ore 12.40 UTC di oggi mercoledì 22 ottobre 2014
- Abu Dhabi Ocean Racing – a 3.947,6 miglia all’arrivo
- Team Brunel – a 7,1 miglia dal leader
- Dongfeng Racing Team- a 84,4 miglia dal leader
- Team Vestas Wind- a 85,5 miglia dal leader
- Team Alvimedica – a 107,7 miglia dal leader
- MAPFRE – a 115,5 miglia dal leader
- Team SCA– a 121,3 miglia dal leader