Volvo Ocean Race: La quarta tappa, da Sanya ad Auckland

Lunghezza: 5.264 miglia

Partenza: 8 febbraio 2015 alle 14.00 locali, le 7 del mattino italiane

La tappa si snoda sull’asse nord-sud, e la flotta sarà portata a navigare molto più a nord di quanto ci si potrebbe aspettare, in tratti di mare ancora una volta non molto frequentati e conosciuti. La tappa, inoltre conduce i numerosi velisti neozelandesi verso le acque di casa e la stra-famosa City of Sails, che è una delle sedi di tappa storiche del giro del mondo a vela. Auckland fece la sua apparizione nella seconda edizione del giro, allora Whitbread Round the World Race, nel 1977/78 e poi con due sole eccezioni è sempre comparsa nella rotta della regata,

Nella scorsa edizione, il Mar Cinese Meridionale, che si affronta appena dopo la partenza da Sanya, ha riservato condizioni davvero dure per gli equipaggi che hanno raccontato di aver sofferto persino di mal di mare e per le barche, vittime di diverse avarie. Ora i nuovi monotipo Volvo Ocean 65 sono molto più robusti dei loro predecessori di 70 piedi e dovrebbero quindi essere in grado di meglio rispondere alle sfide del Pacifico.

Una volta usciti dal Mar Cinese Meridionale, il primo punto cruciale per i team è l’attraversamento dello stretto di Luzon, dove spesso si trovano condizioni di vento forte. La rotta di avvicinamento al passaggio dipende anche dalla presenza sulla zona dei venti di aliseo. Se sono ben stabilizzati, infatti, la flotta può decidere di puntare verso le Isole Salomone, in direzione sud-est. In caso contrario, invece, le barche devono portarsi più a est o addirittura puntare a nord. Nella scorsa edizione gli americani di PUMA e i francesi di Groupama, poi vincitori della regata, si spinsero a navigare fin verso il Giappone, con un’opzione piuttosto estrema, a riprova che nella navigazione oceanica la via più breve non è necessariamente la più logica e vincente.

Nell’area delle Salomone, la flotta dovrà attraversare una zona di calme equatoriali, prima di entrare nel flusso di aliseo. Nella navigazione verso sud, nel Mar di Tasmania è frequente l’attività tropicale e anche piccole cellule temporalesche si possono trasformare in tempeste tropicali, costituendo un ulteriore ostacolo tra la flotta e la linea del traguardo.

L’approccio alla punta settentrionale della Nuova Zelanda può avvenire da ovest o da est, a seconda del sistema meteo presente sull’area, e infine per l’ultimo tratto verso la City of Sails quella con cui devono confrontarsi i velisti è una navigazione di tipo costiero, con tutte le variabili del caso.

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