Volvo Ocean Race, Team Alvimedica con Alberto Bolzan primo a Capo Horn

Il team, di cui fa parte l’unico velista italiano della Volvo Ocean Race, il friulano Alberto Bolzan, ha doppiato in testa il mitico Capo Horn da sempre considerato come l’Everest della vela oceanica. Pochi minuti dopo è stato il turno di Abu Dhabi Ocean Racing e quindi di MAPFRE e Team Brunel. Un momento storico che è stato negato a Dongfeng Race Team che la scorsa notte è stato vittima di un grave danno all’albero. Le veliste di Team SCA attese al capo nella mattinata di mercoledì.

Alle 14.07 UTC (le 16.07 in Italia) di oggi, lunedì 30 marzo, il giovane equipaggio di Team Alvimedica guidato dallo skipper Charlie Enright, e di cui fa parte anche Alberto Bolzan l’unico velista italiano di questa edizione della Volvo Ocean Race ha doppiato Capo Horn in prima posizione. Fedele alla sua fama, l’Horn ha garantito condizioni abbastanza dure, con mare molto formato e un vento sui 30 nodi e dunque anche un grande spettacolo che per la prima volta nella storia della regata è stato trasmesso in diretta, con collegamenti con le barche e da terra. Team Alvimedica è anche l’equipaggio con il maggior numero di matricole nel passaggio del mitico e temibile capo sulla punta più meridionale del sud America. Lo skipper statunitense Charlie Enright durante la diretta ha dichiarato: “Per me questa regata è competizione al massimo livello, ma questa tappa è un po’ diversa. E’ una cosa molto speciale per noi. I ragazzi sono stati assolutamente fantastici, in queste condizioni dure può accadere facilmente che la solidità del gruppo si incrini. Forse altri, sulla carta, non avrebbero scelto loro, ma io sono felicissimo di averlo fatto.” Enright ha anche voluto sottolineare che, malgrado la grande soddisfazione, la tappa non è ancora finita e che altri ostacoli attendono i velisti sulla strada per Itajaì. “Ci aspettiamo un periodo di transizione della meteo, le prossime ore saranno complicate, Abu Dhabi è appena qui dietro e il match racing continua. Dobbiamo restare concentrati. Non c’è molto tempo per celebrare, la festa dovrà aspettare.”

Alle 14.22 UTC è stata la volta di Abu Dhabi Ocean Racing, con l’olimpionico britannico Ian Walker alla guida, a cui durante la scorsa edizione era stata negata la gioia di passare Capo Horn per dei gravi problemi di delaminazione alla barca. “C’è una grande atmosfera a bordo, negli ultimi giorni abbiamo tirato il collo alla barca. Vediamo Alvimedica e Capo Horn è proprio qui alla nostra sinistra, distante solo 8 miglia. Non sono mai riuscito a vedere Capo Horn le altre volte e sono felice di essere arrivato qui senza problemi. E’ la cosa più importante. C’è ancora molta strada da fare ma è un sollievo, ancor di più perchè siamo in forma.” Il team degli emirati, infatti, ha stabilito il record di percorrenza sulle 24 ore di questa edizione con 551 miglia, che rappresenta il terzo miglior risultato nella storia del giro del mondo dopo quello diABN AMRO TWO (2006 – 562.96 miglia) e di Ericsson 4 (2008 – 596.6 miglia).

In terza posizione al capo gli spagnoli di MAPFRE con lo skipper Iker Martìnez che come si ricorderà nel 2012 a bordo di Telefonica dovette fermarsi poco dopo Capo Horn per effettuare un pit-stop tecnico e delle riparazioni. “Questa è una di quelle tappe in cui sei felice solo quando arrivi.” Ha detto il velista iberico. “Negli ultimi giorni ci siamo divertiti parecchio con Alivmedica, adesso siamo un po’ dietro perchè abbiamo scelto di essere conservativi. Questa regata è cosi, dalla leadership alla terza posizione, ma siamo davvero felici.”

Se per il giovane skipper di Team Alvimedica è stato il primo passaggio di Capo Horn, l’olandese Bouwe Bekking, skipper di Team Brunel oggi ha potuto festeggiare il notevole traguardo di 9 volte attorno al capo. “Quelli che passano di qui in barca sono un po’ pazzi.” Ha detto Bekking. “E’ un posto speciale. E’ bello doppiare e lasciarsi alle spalle la parte peggiore. La scorsa notte abbiamo perso qualcosa perchè tutti gli strumenti hanno smesso di funzionare, e navigare alla cieca con lo spinnaker nel buio fa abbastanza paura. Mi spiace molto per Dongfeng, non se lo meritavano ma è una cosa che può sempre accadere in questa regata. Faccio loro i miei migliori auguri e spero che possano tornare presto.”

E proprio da bordo della barca con bandiera cinese Dongfeng Race Team, si è collegato con il Race control di Alicante l’irlandese Damian Foxall. Che ha spiegato: “Siamo sicuri di poter recuperare l’albero con quello che abbiamo, abbiamo dovuto tagliare una vela e ci sono un po’ di cose rotte. Continuiamo a mantenere i turni normali di guardia e cerchiamo di fare attenzione, di non lavorare di fretta per non rendere le cose più complicate di quanto già non siano ma almeno tutti stanno bene a bordo.” Dongfeng può sceglire di ritirarsi dalla tappa, oppure decidere di riparare e tornare in regata nel qual caso otterrebbe sei punti per la sesta posizione e non otto, due punti preziosi per la classifica finale.

Intanto Team SCA continua a lottare in condizioni molto difficili, a oltre 550 miglia alle spalle dei leader. Il team femminile guidato da Sam Davies è stato fortemente penalizzato dal danno subito una vela, il code 0, dopo la strapuggiata della scorsa settimana. “Non possiamo più prenderci dei rischi con le vele che ci sono rimaste” ha detto Sam Davies “perchè ci serviranno per la risalita da Capo Horn a Itajaì.” La barca magenta dovrebbe doppiare l’Horn nella mattinata di mercoledì.

L’avanzamento dei sei team può essere seguito con lo strumento del tracker, la cartografica elettronica, aggiornata ogni tre ore al link: http://www.volvooceanrace.com/en/virtualeye.html o tramite le app per smartphone e tablet.

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