La notizia della scomparsa di Luciano Giacomi ha fatto, in poche ore, il giro dell’Italia velica. Ma chi era davvero Luciano Giacomi?
Nato a Trieste nel 1947, giudice internazionale dal 1982 e componente del Racing Rules Committee – dove si scrivono le regole – dell’Isaf per ben 8 quadrienni. Componente, sempre dell’Isaf, della Commissione per i Giudici Internazionali per 3 quadrienni. Al suo attivo due olimpiadi ed una Coppa America, oltre ad un infinità di Campionati Mondiali, Continentali e Nazional. Stazzatore, Istruttore e formatore (per antonomasia) della Fiv. Componente della Commissione UdR della Fiv per moltissimi anni, sempre presente nelle sessione d’esami sia per Udr che degli Istruttori.
Più volte premiato come Ufficiale di Regata, l’ultimo riconoscimento avuto è stato il 19 maggio scorso con l’assegnazione del Premio Gabrio de Szombathely da parte dell’ Yacht Club Adriaco, quale “Giudice di Regata Internazionale italiano che si sia particolarmente distinto in campo internazionale e che abbia assicurato continuità ai valori tecnici ed umani che hanno sempre contraddistinto l’operare di Gabrio de Szombathely“.
Soprannominato nell’ambiente “Prodigio” e in effetti era un giudice di enorme competenza e umanità, o ancora il Prof, per il suo passato come insegnante di educazione fisica. Amava la compagnia e stare con la gente, appassionato ed allo stesso tempo amante del match race, tanto da crearne un raduno dedicato sul lago di Ledro.
Indimentiabile l’invenzione – e solo lui avrebbe potuto farlo – dei cartellini rosso, giallo, azzurro e verde per decretare l’esito di simulazioni nel campo di regata. Grande Alfista ed amante della tecnologica non negava mai a nessuno una chiaccherata, nemmeno su facebook.
Ci mancherai Luciano, passa bene.
Foto: MMelandri