La Barcolana, la regata più affollata d’Europa è pronta a salpare con la sua 47esima edizione.
A crescere, in questa edizione, è in particolare la Barcolana a terra. Una crescita che riguarda sia le dimensioni del Villaggio Barcolana – che si “allunga” fino al Molo IV e che, grazie al treno attivato dall’Autorità Portuale nel Porto Vecchio, collega all’evento il Bacino del Molo Zero e la Centrale Idrodinamica – sia il numero di manifestazioni organizzate direttamente dalla Barcolana o attraverso il partner Fuori Regata. “Lo sviluppo della Barcolana a terra – spiega il presidente della Società velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz – è da visualizzare negli spazi del Molo IV e del Porto Vecchio ed è da pensare, soprattutto, in chiave di entertainment e cultura. Nelle prime due settimane di ottobre la Barcolana focalizza l’attenzione di centinaia di migliaia di persone e di tanti media a livello internazionale: iniziamo quest’anno a lavorare a un programma culturale che possa portarci oltre lo sport, a riflettere assieme sull’economia del mare, sulla cultura e sulla tradizione marinara. Non vogliamo creare eventi solo per addetti ai lavori: il nostro obiettivo è continuare ad essere popolari, abbracciare un target sempre più ampio e la parola chiave diventa quindi divulgazione. Lo scorso anno, con il docufilm prodotto con il videomaker Pablo Apiolazza e presentato a settembre con grande successo al “Sail In Festival” di Bilbao, abbiamo iniziato un progetto di divulgazione che proseguirà anche in questa edizione, esplorando il tema della libertà del navigare, del gusto della scoperta”.
Per anni la Barcolana è stata vissuta e raccontata come una regata. Certo, una regata straordinaria, la più affollata d’Europa, ma pur sempre un evento sportivo. In realtà, Barcolana ormai è molto di più. Come ha affermato Paolo Rumiz nel video sullo Spirito della Barcolana che la Svbg ha prodotto nel 2014, la Barcolana “è un gigantesco evento collettivo”. È una manifestazione attraverso la quale Trieste riscopre la sua vocazione europea. Lo fa ogni anno rispecchiandosi in quel mare che le ha dato la sua ricchezza emporiale e che segna oggi un potente orizzonte di libertà. E di futuro. “Quest’anno – ha spiegato Mitja Gialuz – abbiamo deciso di continuare sulla strada intrapresa nel 2014 per far maturare l’evento e trasformarlo in un’occasione di riflessione sull’identità marinara della città. Così nasce “Barcolana delle Idee”, un contenitore di cultura del mare nel quale abbiamo inserito alcune importanti mostre ed eventi e che vede anche il seme della collaborazione con Bompiani, editore del libro “I Mari di Trieste” che verrà presentato venerdì 10 ottobre. Barcolana delle Idee è un viaggio nella memoria nel quale si assapora il gusto per la libertà del navigare: in se stessi, nella propria vita e sul mare. Un gusto tutto triestino. In fondo, Anita Pittoni descriveva la città come la Philadelfpha d’Europa, il porto in cui i naufraghi trovano rifugio, tutti con un sogno da Robinson Crusoe: edificare una città. Oggi gli abitanti di quest’angolo d’Europa sanno che per guardare al futuro bisogna voltarsi verso il mare. Barcolana è occasione nella quale riflettere assieme su questo orizzonte e su questa identità aperta e plurale”.
Il Villaggio Barcolana aprirà al pubblico mercoledì 7 ottobre, per chiudere la sera di domenica 11. Se le Rive di Trieste resteranno lo storico cuore del Villaggio, con la zona dedicata agli scafi ormeggiati da ammirare, agli hospitality degli sponsor e ai temporary store, il Villaggio ha un nuovo concept, e cresce: la nuova area del Molo IV è pensata per valorizzare le attività sportive, dedicata ai bambini (con un’area per l’animazione e i giochi gonfiabili) e per dare voce e spazio alle Istituzioni e all’associazionismo, con un’area interattiva dove praticare sport. Realizzato su progetto dell’architetto Giovanni Damiani (Design team: Giovanni Damiani, Sofia Dal Piva con Arch. Giulia Bassi, Valeria Marzano, Federico Richter Crismancich e Marco Schmid) il Villaggio si amplia anche in città. Il progetto prevede infatti di farlo risalire non solo lungo il canale di Ponterosso, ma di intercettare l’asse urbano pedonale che si è creato con via Cassa di Risparmio e che si sta completando attraverso il “ponte curto” e via Trento, nella volontà di creare un anello che riporti poi i flussi dentro Piazza della Borsa e di connettersi sempre maggiormente con il tessuto cittadino. La logica che si vuole perseguire è quella di superare il “tutti sulle rive” e trasformare temporaneamente le rive in un dispositivo che rivitalizza tutta la città. Tra le importanti novità anche il Sailing Show, un’area completamente dedicata all’attrezzatura nautica che raccoglie i principali marchi del settore, gestito da Motomarine.
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