Il direttore tecnico della Federazione Italiana Vela a 200 giorni dall’apertura dei giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 rilascia un’interessante intervista a La Gazzetta dello Sport.
Dall’intervista emergenza una volontà, quella della FIV – peraltro già più volte dichiarata – di portare in Brasile sono quegli atleti che possano fare risultato, provando ad aggiudicarsi una medaglia.
Se i giochi cominciassero oggi la nostra nazione sarebbe rappresentata solo in cinque classi ma “la possibilità – spiega Michele Marchesini nel corso di un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport – teorica esiste ancora per tutte e 10 le classi del programma olimpico. Diciamo che rispetto al passato non pensiamo più che sia indispensabile essere presenti comunque. Portiamo a Rio chi ha concrete possibilità di navigare tra i primi e in alcune classi onestamente non sta succedendo“.
L’obiettivo è quindi quello di “far meglio del solito“, un’obiettivo apparentemente alla portata, ma bisogna anche pensare che l’Italia della vela è tornata da Londra 2012 a mani vuote, infatti già “Due medaglie sarebbero tantissime. L’Italia velica negli ultimi 25 anni è stata praticamente solo Alessandra Sensini.”