Il mare Adriatico ha restituito il corpo di Mohammed Al Alaw, il giovane velista caduto in mare all’alba dello scorso 7 ottobre nel corso del trasferimento del trimarano Mod 70 di Oman Sail.
Secondo quanto riporta Il Piccolo decisivi sono stati sia l’autopsia sia il test del Dna, che hanno confermato le supposizioni. La salma era rimasta impigliata nelle reti di un motopesca che l’aveva quindi trasportata nel maggiore centro istriano, dove è immatricolato.
Fin da subito era stato possibile intuire che la salma appartenesse proprio al giovane velista omanita, in primo luogo per la vicinanza dalla zona della scomparsa, ed inoltre negli ultimi tempi non risultavano altre persone scomparse in mare da quelle parti.
L’incidente era avvenuto 16 miglia a ovest di Lussinpiccolo. Probabilmente il giovane era di turno di guardia e si suppone sia caduto per un brusco movimento dell’imbarcazione causato da un’onda anomala. Si calcola che in quel momento il trimarano navigasse alla velocità di 20-22 nodi.