Continua senza sosta l’attività condotta dalla Guardia Costiera lungo l’intero territorio nazionale, per la tutela dell’ambiente marino e costiero.
Nella giornata odierna, infatti, su richiesta della locale Procura, i militari della Guardia Costiera di Salerno hanno operato, congiuntamente al N.O.E. dei Carabinieri, il sequestro cautelare di cinque impianti di “depurazione-trattamento dei reflui urbani”, dei quali tre siti nel Comune di Ravello, ed i restanti siti nei comuni di Atrani e Cetara. Questi ultimi sequestri si uniscono a quelli già operati presso gli impianti di depurazione dei Comuni di Amalfi, Praiano e Maori, sul filone di indagini nell’ambito delle quali sono state indagate 17 persone (tra pubblici amministratori e gestori di impianti), ed è stato accertato lo sversamento illecito in mare di reflui ad opera di depuratori, in assenza di una effettiva e necessaria attività di depurazione, con l’immissione in acqua di sostanze in concentrazione superiore a quelle consentite per legge.
Sul fronte adriatico, invece, i militari della Guardia Costiera di Pescara, nell’ambito della campagna di tutela ambientale condotta sull’intero alveo del Fiume Pescara, finalizzata ad individuarne le principali fonti di inquinamento, hanno sottoposto a sequestro due impianti di raccolta dei reflui fognari, siti rispettivamente nei Comuni di Cepagatti e Rosciano. Detti sequestri si sommano a quelli dei depuratori di Manoppello e Lettomanoppello, oltreché al sequestro di uno scarico fognario diretto, operato nel Comune di Villa Raspa di Spoltore.
Le anzidette attività, si uniscono a quelle condotte incessantemente dal personale della Guardia Costiera con i suoi 300 Comandi sul territorio, in virtù della propria dipendenza funzionale dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, nonché delle specifiche competenze attribuitele dalla Legge sulla difesa del mare (31.12.1982, n. 979), dal Codice della Navigazione e dalle ulteriori disposizioni di legge in materia.
Commenti