«E’ un grande onore per la Compagnia della Vela ospitare questa manifestazione che si sposa benissimo con la nostra filosofia sportiva legata alla storia e alla tradizione ma aperta all’innovazione – ha detto il presidente della Compagnia della Vela Ugo Campaner – Manifestazioni come questa fanno bene al movimento ma soprattutto trasmettono un messaggio importante ai giovani». «L’Università di Padova ha sempre sostenuto la partecipazione alla 1001VelaCup perché ritiene questa un’ottima iniziativa che combina agonismo, competenze professionali – in vari ambiti – e innovazione tecnologica. Quest’anno in particolare l’Università di Padova si è impegnata nell’organizzazione della decima edizione» ha aggiunto Tomaso Patarnello Prorettore al Campus e Sedi Esterne dell’ateneo patavino. Nata dall’idea degli architetti Massimo Paperini e Paolo Procesi nel
2005 e sostenuta negli anni da diversi atenei italiani tra i quali le
«Accogliere i giovani studenti universitari che hanno progettato, realizzato e che gareggeranno su delle imbarcazioni da loro ideate e costruite pezzo per pezzo è un grandissimo piacere in quanto la “mission” della Compagnia è sempre stata e mi auguro, lo sarà sempre anche nel futuro, quella di avvicinare i giovani al nostro splendido sport» ha aggiunto Emilio Vianello, vice Presidente della Compagnia della Vela di Venezia.
«Sono passati già 10 anni da quando i primi prototipi hanno girato tra le boe nella prima edizione del 2007. Da allora l’iniziativa
didattico-sportiva 1001VELAcup» sostengono gli ideatori della competizione universitaria Massimo Paperini e Paolo Procesi «ha visto un crescendo di adesioni, di partecipanti e di prototipi. Sedici università anche estere coinvolte, più di trenta prototipi di imbarcazione realizzati, nuovi materiali eco-sostenibili realizzati e sperimentati spesso in anticipo rispetto altre esperienze europee : foils per far volare letteralmente le barche sull’acqua, vele alari fino ad un terzo più efficienti delle vele tradizionali, scafi in compositi di lino, canapa, sughero e bio-resine, progettazione computerizzata d’avanguardia monitoraggi in galleria del vento, in vasca navale e con sofisticati sistemi di rilevazione degli sforzi integrati negli scafi e negli armi».
«Mi piacerebbe poter aprire una collaborazione in vista dei prossimi quattro anni che ci porteranno alle Olimpiadi di Tokyo con le università e questi brillanti studenti velisti per studiare dei nuovi progetti, delle nuove barche per i nostri atleti – ha concluso il presidente della XII Zona Dodi Villani – Sono convinto che incentivare la ricerca con le università possa consentire di fare un salto di qualità in questo settore fatto di monotipo che potrebbero così possono migliorare e sperimentare nuovi materiali per far andare più veloci i nostri atleti».