Un delfino che aveva perso l’orientamento mentre tentava di riguadagnare il mare aperto è finito lunedì pomeriggio in laguna nell’invaso antistante l’Arsenale di fronte l’isola della Certosa.
È stato notato da una persona a bordo di una barca che ha allertato i vigili del fuoco, insieme con la capitaneria di porto.
I pompieri con un’imbarcazione hanno ‘scortato’ il delfino per evitare che finisse contro l’elica di qualche motore.
Sul posto è giunta anche un’unità dei sommozzatori dei vigili del fuoco, pronti a intervenire.
Un biologo marino presente sul posto ha riferito che l’animale è sano e probabilmente con il calo della marea prenderà il largo.
“Si tratta di un esemplare adulto – spiega a La Nuova di Venezia e Mestre il biologo marino, direttore del museo di Storia Naturale Luca Mizzan – in salute, penso un maschio, che penso entrato in laguna per mangiare: dopo quattro, cinque respiri si immergeva – come fanno quando stanno cacciando – restando sott’acqua anche un minuto, che è molto, dal momento che la media delle immersioni è attorno ai 30-40 secondi. La presenza di delfini in laguna è rara, ma non più eccezionale come un tempo. Abbiamo ricevuto quest’estate segnalazioni da Malamocco come dall’isola del Mose. I gruppi maggiori stazionano stabilmente davanti al golfo del Quarnaro, a Lussino, ma ci sono esemplari che sempre più spesso si spingono in crociera fino al nostro mare e i più “arditi” si spingono in laguna, dove trovano cibo sui fondali: sono animali intelligenti, se si trovano bene, tornano. Si tratta di maschi adulti, mentre i più giovani restano fuori della lunata. L’abbiamo accompagnato dall’Arsenale fino a Murano, con i vigili del fuoco con i lampeggianti, proprio per evitare incidenti, mentre la Capitaneria ha dato l’allerta, quando all’imbrunire l’ho lasciato, davanti alla bocca di porto del Lido, sembrava intenzionato a riprendere la via del mare.”