Da pochi giorni al vertice della Federazione Italiana Vela per il quadriennio 2017-2020 Francesco Ettorre è già pronto a prendere posizione su alcuni temi che negli ultimi anni hanno pesato nel mondo della vela italiana.
Dopo la lettera aperta inviata da Corrado Perini e la relativa risposta da parte del Chairman dell’Offshore Racing Congress Bruno Finzi, ecco che – nel corso di una intervista rilasciata a Fare Vela – Francesco Ettore dice la sua su questo delicato tema relativo alla normativa sulla vela d’altura, le regate e la vela da diporto.
Sono un fautore di ripotare i circoli e le società al centro del progetto – spiega fin da subito Ettorre – anche di quello sportivo. Già con i primi raduni abbiamo messo a disposizione tecnici nel territorio e lo faremo sempre di più. 29er, 49er e FX sono già attive in questo senso. I tecnici federali saranno sempre più a disposizione delle società. Non solo, le società potranno interagire con il Consiglio Federale al termine delle riunioni itineranti. Importanti i contributi all’acquisto barche e un rilancio dell’attività zonale, visto che in alcune classi non ci sono i numeri per un’attività nazionale, quindi ricominciare dalle zone e via via crescere di livello con il supporto dei nostri tecnici.
Ecco quindi che arriva la domanda precisa di Michele Tognozzi, direttore responsabile di FareVela ed autore dell’intervista: Altro problema urgente, sollecitato da molti dei nostri lettori, è quello dell’attività di circolo nell’altura, il diporto o le veleggiate per capirci. Vi sono centinaia di armatori e di barche che non si muovono dai marina ma che parteciperebbero volentieri a un’attività di base e di circolo, in modo semplice e senza costi eccessivi. Cosa può rispondere vai lettori?
Ettorre: Assolutamente, mi piacerebbe aprire la vela a scenari che sono bloccati. Il diporto e l’altura di base è uno di questi settori. Tirare fuori dai porti queste barche, dando loro una regolamentazione di base possibilmente uguale in tutta Italia, proprio per cercare di favorire il coinvolgimento massimo di tali armatori.
Pensiamo di creare una commissione altura nel quale coinvolgere più soggetti per riuscire a far accedere tutti a un’attività sportiva di base, non direi regata ma proprio attività di base.
Altra domanda di Fare Vela: Va da sé che poi qualcuno si perfeziona e si incuriosisce, potendo crescere di livello e arrivando alle regate d’altura zonali e nazionali che hanno già le loro regolamentazioni. Non le sembra che questo sarebbe un vantaggio per tutti?
Ettorre: Certo, si va dall’attività ludica alle veleggiate. Lo faremo subito e formeremo tale commissione già nel primo Consiglio Federale il 25-26 novembre. Aprire a questa base non deve essere vista come una deviazione dalla vera attività sportiva, quella ORC e IRC che già esiste appunto, ma aumentare il bacino di barche e persone che poi un giorno potrebbero arrivare alle vere regate. Bisogna insomma far uscire quelle barche dai porti e qui sarà importante il coinvolgimento dei Marina. All’interno dei nostri club c’è già un veicolo promozionale, all’interno dei Marina un po’ meno.