Venezia, dal traffico acqueo il 44% di polveri sottili contro il 15% di quello stradale

Eni, in collaborazione con Rie-Ricerche Industriali ed energetiche, ha promosso a Venezia il workshop “Sostenibilità e ambiente in laguna: green refinery e nuovi carburanti”. Il convegno, che ha avuto luogo nella Bioraffineria Eni di Venezia, ha posto l’attenzione sul tema dell’inquinamento urbano, con particolare riferimento alle emissioni dei trasporti terrestri e lagunari nella città di Venezia, e alla necessità di individuare possibili azioni per contrastare le emissioni dei principali inquinanti.

Infatti, se per l’Agenzia europea per l’ambiente l’inquinamento atmosferico è “la più grande minaccia ambientale alla salute in Europa”, per Legambiente Venezia è agli ultimi posti delle classifica delle città italiane più virtuose dal punto di vista ambientale. Un dato particolarmente significativo, dato che il traffico veicolare terrestre nel capoluogo lagunare è piuttosto limitato, e che mette quindi in evidenza il forte contributo all’inquinamento  delle emissioni marittime. I vaporetti di Venezia per il trasporto pubblico seguono infatti, come normativa ambientale, quella della navigazione sul Reno, che non prevede sistemi di abbattimento delle emissioni post combustione (sistemi catalitici per riduzione incombusti), trappole per particolato e sistemi catalitici per abbattimento NOx (tipo Euro VI per autovetture); inoltre nella laguna è presente un intenso traffico navale, sia di tipo turistico che commerciale.

Proprio a Venezia Eni ha realizzato, con un brevetto tutto italiano, il primo esempio al mondo di conversione di una raffineria petrolifera in una Bioraffineria, che consente di trasformare oli vegetali in un prodotto completamente idrocarburico superando i problemi qualitativi del biodiesel tradizionale. Il nuovo biocarburante è prodotto grazie alla tecnologia Ecofining™ sviluppata dal 2006 nei laboratori di San Donato Milanese, in collaborazione con Honeywell UOP.

La disponibilità di tale componente ha permesso il lancio del nuovo Eni Diesel+, disponibile dal gennaio scorso in oltre 3.500 stazioni di servizio Eni, un carburante in grado di coniugare le caratteristiche prestazionali dei carburanti premium di ultima generazione con una maggiore attenzione all’ambiente.

In particolare il nuovo Eni Diesel+, con il 15% di componente rinnovabile ed una matrice idrocarburica ottimizzata, permette di ridurre i consumi fino al 4%, facilita le partenze a freddo e garantisce una minor rumorosità del motore grazie all’elevato numero di cetano.

Grazie alla sua nuova formulazione, Eni Diesel+ consente di ridurre le emissioni di CO2 oltre il 5%, gli idrocarburi incombusti e ossido di carbonio fino al 40% e il particolato fino al 20%. In attesa di cambiamenti radicali nei sistemi di trasporto, quale ad esempio l’uso massivo auto elettriche, Eni Diesel+ fornisce un contributo immediato alla riduzione delle emissioni sull’intero parco veicolare a gasolio.

Eni Diesel+ non è un prodotto rivolto alle sole nuove motorizzazioni ma, proprio per i suoi benefici ambientali,  potrebbe essere utilizzato con ottimi risultati nel trasporto pubblico in aree ad alta intensità veicolare e nel trasporto in acque interne e insulari. Il carburante prodotto da Eni a Venezia può infatti fornire ottime prestazioni anche su motori navali di grande potenza, incluse le turbine. A tale proposito una sperimentazione ad hoc è stata effettuata con la Marina Militare Italiana su alcune Unità Navali con ottimi risultati a livello emissivo e di efficienza motoristica.

Eni Diesel+ rientra a pieno nella strategia di transizione energetica di Eni che, per la riduzione delle emissioni nei trasporti, interviene su tre direzioni: produzione di carburanti a basse emissioni come Eni Diesel+, fornire gas naturale liquefatto per il trasporto pesante, sviluppare la Smart mobility nelle città con enjoy.

Al convegno sono intervenuti: Carlo Beatrice, dell’Istituto Motori – CNR; Antonio Bignone, della Marina Militare Italiana; Mauro Libè, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Alberto Clò, coordinatore scientifico del Rie; Giuseppe Ricci, Giacomo Rispoli e Michele Viglianisi di Eni.

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