Dopo 65 giorni, 6 ore e 38 minuti dalla partenza da Gibilterra, Italia tocca terra a Perth, avendo completato circa metà del percorso previsto. Sono passati 22 giorni dall’urto subito nottetempo contro un oggetto galleggiante non identificato. In quell’occasione Gaetano portò Italia verso nord, in acque più tranquille, per una prima serie di controlli e riparazioni con i mezzi di bordo. Il problema ai timoni era stato risolto per proseguire la navigazione secondo il corso pianificato. Ma di li a poco altri problemi si sono affacciati: prima il pilota automatico, poi la centralina del vento, infine l’antenna dell’Iridium Openport, il sistema di comunicazione satellitare. Una serie di avarie che ha reso inevitabile la sosta in Australia.
Ad accogliere Italia e Gaetano sulle banchine a Fremantle c’erano il Console David Balloni, Scott Olney, Sailing Manager del Freemantle Sailing Club, e il giudice di regata Raf Bellofiore, oltre ad alcuni inviati di TV e stampa australiana e a una piccola folla di appassionati. I nostri hanno trovato Gaetano provato sia fisicamente sia moralmente, ma comunque reattivo. Ecco le sue prime parole.
“Non ho da rimproverarmi nulla, so di aver speso tutto me stesso. Purtroppo però quando si compete con mezzi meccanici così complessi il problema è sempre dietro l’angolo e quando ti capita, non puoi far nulla. E’ stata durissima dover accettare di fermarsi, è l’ultima cosa che avrei voluto fare. I cinque giorni che ho impiegato per arrivare sin qui a Fremantle sono serviti anche per trovare la forza di affrontare tutto questo. Certo che avrei preferito pensare di tornare a Cagliari con un altro risultato, ma ora vediamo quali sono le condizioni della barca, a seguito dei controlli, saranno considerate tali da permetterci di ripartire.”
Gli equipaggiamenti sono esposti a condizioni estreme per quanto concerne umidità, sollecitazioni dinamiche ed escursioni termiche. Molti degli uomini che lungo lo stesso percorso stanno correndo il Vendée Globe, anche su barche ben più grandi, sono costretti ad affrontare problematiche analoghe. Vele strappate, timonerie idrauliche smontate più volte in condizioni di mare proibitive e altro ancora. Alcuni riescono a risolvere in tutto o in parte, altri sono costretti al ritiro.
Per l’arrivo di Italia, che il team sta preparando da ieri, è stato allertato il WSSRC, l’ente deputato all’omologazione dei record di velocità a vela. Ed è proprio il WSSRC, in base al regolamento internazionale, ad aver dato il via libera alla registrazione del record del giro del mondo in solitario non più senza assistenza e senza scalo ma, come in questo caso, con assistenza e scalo. L’ultima parola spetta tuttavia al team e a Gaetano, nonché alle conferme da parte dei tecnici.
Italia è una barca più compatta e leggera, e ora sarà sottoposta a controlli generali e alla riparazione di quanto necessario per metterla in condizione di riprendere il mare in assoluta sicurezza. E saranno proprio questi controlli, eseguiti da specialisti in uno dei porti più famosi nel mondo della vela, a determinare se e in quanto tempo Italia potrà tornare a navigare. La vicenda è coordinata da 1Off, il team di Gaetano, in stretta sintonia con le autorità e l’organizzazione locale.