Vento leggero, qualche inevitabile momento di bonaccia all’alba e bel tempo sono stati i protagonisti della Transadriatica 2017, un’edizione molto partecipata con ben 44 barche al via. Il primo a tagliare l’arrivo della tappa di ritorno, Cittanova d’Istria- Venezia domenica alle 7 e 20 del mattino è stato Ave Maria di Alberto Pelosi (Compagnia della Vela), seguito dopo soli 3 minuti da Le Pelican di Giorgio Migliorino (Yacht club Vicenza) e da Leone di Sebastiano Pulina (Compagnia della Vela). Il vento leggero da terra ha permesso sabato sera di dare la partenza regolare da Cittanova alle 20.30 e per tutta la notte la brezza ha soffiato permettendo una attraversata rapida. Solo all’alba la bonaccia ha raggiunto la flotta davanti a Jesolo, si è dovuto attendere la brezza del mattino per ripartire. La tappa di ritorno, in termini di condizioni meteo, è stata molto simile a quella della tappa di andata di giovedì notte, da Venezia a Cittanova. Anche in questo caso la bonaccia incontrata all’alba ha rallentato la corsa verso il traguardo. Il primo a tagliare la linea tra la boa arancione e la diga di Cittanova venerdì è stato Keep Cool Albatravel di Pierfrancesco Dal Bon (Diporto Velico Veneziano) alle 6.50 del mattino, seguito alle 7 e 29 da Leone di Sebastiano Pulina (Compagnia della Vela) e alle 7.53 da Grafite di Stefano Ferro (Diporto Velico Veneziano).
Ecco i vincitori al termine delle due prove divisi per ciascuna delle sei categorie. Per la categoria Golf con un secondo e un primo sale sul gradino più alto del podio Carolina di Fabio Brisolin (Diporto Nautico Sistiana). Seconda con un primo e un terzo è Gran Pesto di Nicola Arezzo (Lega Navale Italiana Mestre). Terza con terzo e un secondo Tabata I di Michele Pisoni (Circolo della vela Mestre).
Vince nella categoria Echo con due primi Leone di Michele Pulina (Compagnia della Vela), seguita con due secondi da Mandi di Sagramora e Carlon (Diporto Velico Veneziano) e terza con un quarto e un terzo Botol’one di Giuliano Marchi (Lega Navale Italiana Venezia).
Per la categoria Delta il vincitore con due primi di tappa è Le Pelican di Giorgio Migliorino (Yacht Club Vicenza), seguito al secondo posto con due secondi da Fiordiluna di Mimmo Dupuis (Circolo Nautico Chioggia) e al terzo con un quinto e un terzo da Sophie di Enrico Catarra (Diporto Velico Veneziano).
Sul primo gradino del podio nella categoria Charlie, la categoria più numerosa con 13 concorrenti, sale con un secondo e un primo Ave Maria di Alberto Pelosi (Compagnia della Vela). Secondo gradino con un primo e un secondo per Grafite di Stefano Ferro (Diporto Velico Veneziano) e terzo con un quarto e un terzo per Barca III di Marco Ragazzi.
Vince nella categoria Bravo con un secondo e un primo Ozons di Feret Philippe (Diporto Velico Veneziano), seguito con un terzo e un secondo da Levante di Giampaolo Costantini (Diporto Velico Veneziano) e da Albatravel di Pierfrancesco Dal Bon (Diporto Velico Veneziano) con un primo e un Dns.
Infine la categoria Alfa con gli scafi più piccoli. Al primo posto Chiarovento di Marco Capovilla (Diporto Velico Veneziano) con due primi, seconda Cassiopea di Marco Dissera (Diporto Velico Veneziano) con due secondi e terza Spiuma di Martin Walker (Diporto Velico Veneziano) con un Dnf e un terzo posto.
«Qualche bonaccia su percorsi così lunghi è inevitabile – è intervenuto il presidente del Diporto Velico Veneziano Michele Giorgiutti – Nel complesso siamo molto soddisfatti, anche le barche più piccole sono riuscite a portare a termine il percorso nel tempo previsto. E come ogni anno l’accoglienza a Cittanova è stata molto calorosa. Particolarmente apprezzata è stata l’escursione alle aziende agricole locali offerta dalla pro loco croata ».
Il direttore all’Altura Jacopo Trevisan svela già i programmi per la prossima edizione della Transadriatica: «Stiamo lavorando all’ipotesi per il 2018 di aumentare il livello agonistico della manifestazione inserendo una classe di monotipi con a bordo nomi importanti della vela e lanciare una sfida Venezia, Italia e Croazia, perché le sfide non sempre dividono anzi il più delle volte uniscono».