A tu per tu con Vittorio Bissaro

Inizia in grande stile l’avventura di Vittorio Bissaro tra i Classe A. Il rappresentante delle Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre, protagonista a Rio tra i Nacra 17 assieme a Silvia Sicouri, alla seconda uscita in questa competitiva classe “volante”, ha centrato un podio di rilievo, finendo secondo al Class A European Spring Championship, evento che contava una cinquantina di iscritti, tra i quali alcuni grandi specialisti di rilievo. Velaveneta.it ha incontrato il velista veronese, commentatore dell’America’s Cup in televisione per Mediaset insieme a Stefano Vegliani.

Terminata la campagna Olimpica, ti sei lanciato sul Classe A: quella dell’Olimpiade è un’idea che hai ormai abbandonato, o stai pensando ad un’ulteriore campagna in vista di Tokyo 2020?
L’idea del Classe A nasce proprio dal fatto che io non ho mai smesso di pensare all’Olimpiade: dopo l’ultimo quadriennio con il Nacra, si sentiva già parlare di Nacra foiling per i prossimi Giochi, ma i tempi di consegna previsti erano biblici. Il Classe A mi è sembrato un ottimo compromesso sia per ottenere nuovi stimoli da una classe che è comunque molto numerosa a livello internazionale, sia per iniziare ad avere una formazione per i “catamarani volanti”: il Classe A, infatti, ha sposato il foiling da circa tre anni, soprattutto nelle andature portanti. Il riuscire a far volare il catamarano anche di bolina è una cosa invece più recente, direi che ha iniziato a svilupparsi non più tardi di un anno fa.

Il Classe A è una classe Open, la tua barca come nasce? E’ un prototipo o una barca prodotta in serie?
A grandi linee, si può dire che esistono principalmente due cantieri, da cui, ad oggi, è uscito circa il 98% della flotta: il primo è il cantiere olandese DNA, il secondo quello polacco Exploder. Io ho scelto il secondo perché la barca è un po’ più personalizzabile nella messa a punto: mi è sembrata la soluzione ottimale perché, dovendo ancora imparare a gestire la barca al meglio, volevo qualcosa che fosse più flessibile. Quest’inverno, infatti, abbiamo lavorato molto sulla barca e, nella regata di Arco del week-end appena trascorso, seconda regata in assoluto della mia vita in questa classe, i risultati si sono visti. Mischa Heemskerk, attuale campione del mondo e sicuramente velista da prendere come punto di riferimento, in svariate prove è rimasto dietro a me: una bella soddisfazione.

North Sails ti sta seguendo nello sviluppo delle vele per il Classe A: come ti trovi in questa collaborazione?
A differenza del duopolio dei cantieri, l’offerta delle vele è più ampia, almeno cinque o sei produttori si sono affacciati sul Classe A. Io ho iniziato con una veleria polacca suggerita dal cantiere, ma poi, un po’ per il servizio, un po’ per il disegno delle vele e un po’ per la loro qualità, ho deciso subito di affiancarci ad un’azienda più solida: ho virato deciso verso North Sails. L’offerta è arrivata dal Sails Specialist Giulio Desiderato e così ho iniziato a collaborare: l’azienda, dopotutto, aveva i disegni di Glen Ashby, leggenda dei multiscafi e tredici volte campione del mondo. I disegni erano ottimi, la qualità eccellente, mi veniva offerto di essere affiancato da un Sails Specialist che poteva lavorare fianco a fianco con me: la scelta è stata azzeccatissima, sin dal primo giorno ho capito che mi sarei trovato benissimo.

Il Classe A è una classe in continua evoluzione…
Beh, sì, il Classe A va ben oltre la scelta dei profili delle vele. Dopo il foling, alcuni atleti hanno deciso di iniziare a lavorare sugli alberi, rig, appendici, distribuzione dei pesi… è tutto in mutamento e probabilmente adesso vale la pena concentrarsi sulla configurazione dell’imbarcazione in toto.

Nonostante tu sia un novizio del Classe A, i risultati si vedono già: quali sono le tue sensazioni a tal proposito e cos’hai in programma?
A metà agosto ci sarà l’appuntamento più importante della stagione, il Mondiale in Polonia, mentre a fine giugno sarò sul Lago d’Iseo per la mia terza regata in assoluto a bordo del Classe A. La stagione si concluderà a Campione, ma già dopo il Mondiale tutta l’attenzione sarà focalizzata al 2018.

Non sei solo in questo percorso di “avviamento” con il Classe A: chi si allena con te?
Proprio così, sto condividendo questo percorso con un team di persone. Con me si allena Lorenzo Bianchini, che ha la mia stessa barca e anche lui usa vele North. Avere materiali simili ci aiuta a migliorare le prestazioni, altrimenti in una classe libera inizi a perderti nelle infinite possibili regolazioni e rischi di non uscirne mai.

Come ti stai orientando sul discorso Nacra? Stai pensando ad un nuovo equipaggio?
La Classe è cresciuta molto fino alle Olimpiadi, poi in molti hanno rallentato da Rio in poi. Siamo tutti in attesa dell’introduzione della nuova piattaforma del catamarano che sarà presentato a fine giugno: avrà degli Z-foil, anziché C-foil, e dei timoni ad L, molto simile alla configurazione del Classe A. Queste nuove introduzioni cambieranno dal punto di vista tecnico la conduzione della barca, che dovrebbe riuscire a volare sia in poppa che di bolina. Le regate saranno più veloci e più acrobatiche, bisognerà imparare a ragionare ancora più velocemente. Sarà proprio dopo questa introduzione che tutti ci metteremo di nuovo con la testa sui Nacra.

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