Trofeo Malieni, velista si sente male. Soccorso d’urgenza a pochi minuti dal via

Termina con un nulla di fatto il Trofeo Malieni della classe Dinghy, in programma sabato 17 giugno ed organizzato dal Circolo Nautico Chioggia.

Secondo quanto riportato da alcuni atleti nella gruppo Facebook Dinghy 12, nonostante  le condizioni meteo fossero perfette e la giornata si presentasse come un’ottimo warm-up in vista della Coppa Italia di classe che si disputerà il prossimo weekend stesse acque, a meno quattro minuti dalla partenza della prima prova un partecipante alla regata si accascia sulla sua imbarcazioni preso da dolori acutissimi al cuore. I primi ad accorgersi della gravità della situazione sono proprio gli amici, compagni e allo stesso tempo rivali dell’infortunato. Pronto ed immediato l’intervento del gommone della giuria che in breve tempo ha caricato a bordo il velista e lo ha trasportato fino in spiaggia dove ad attenderlo, oltre agli assistenti bagnanti in servizio in battigia, vi erano gli operatori del 118 allertati dell’emergenza. Arrivato all’ospedale di Chioggia è stato elitrasportato d’urgenza all’ospedale di Mestre.

Inutile dire che il clima non era il migliore e tutti i diciotto dinghisti partecipanti un po’ per solidarietà, un po’ perché inevitabilmente scossi dall’accaduto ed un po’ perché alcuni di loro sfiniti dal recupero della barca, rientravano in porto.

Di seguito riportiamo il commento di Corrado Perini, ds del Circolo Nautico Chioggia, sull’accaduto e pubblicato sul sito del CNC.

La realtà dello sport dilettantistico, credo, sia nota a tutti: pochi fondi e quindi poca disponibilità di mezzi da parte delle associazioni, personale volontario ovviamente non qualificato per tutto quello che può succedere, atleti anche spesso non preparati atleticamente e fisicamente perché costretti a rubare il tempo per la loro passione sportiva al lavoro e a tutti gli altri impegni giornalieri; poi nell’emergenza, è ovvio, il VHF che non riceve, il cellulare che non risponde, il motore ingolfato, possono essere elementi di difficoltà anche insormontabili soprattutto dal punto di vista psicologico. E’ per questo che in qualità di Direttore Sportivo del Circolo Nautico Chioggia mi sento di ringraziare tutti coloro che erano in mare sabato e si sono improvvisamente trovati di fronte alla potenziale tragedia, il malore di Ezio non era un “semplice” malore ma qualcosa di molto più grave, sono stati bravi i colleghi dinghisti più vicini a capirne subito la gravità, bravo il CdR ad affrontare con immediatezza la situazione, bravissimi i giudici del gommone a trasportare rapidamente a terra Ezio in una situazione che richiedeva calma e sangue freddo che spesso nemmeno gli operatori del settore, di fronte all’emergenza, riescono ad avere, bravi tutti quelli che hanno collaborato al recupero della barca, insomma grazie a tutti perché nell’emergenza ognuno ha tirato fuori quel qualcosa in più che ha permesso di trasportare a terra Ezio e consegnarlo alle strutture sanitarie in tempi rapidi, quando anche i pochi secondi possono alla fine risultare vitali. Da quel momento per Ezio è cominciata un’altra lunga regata che, lo speriamo tutti, possa avere esiti positivi, tuttavia la prima regata Voi l’avete vinta ed il CNC vi ringrazia per questo. Oggi potremmo parlare a lungo sulla disponibilità e sulla qualità dei mezzi, sulla preparazione di tutti quelli che partecipano ad un evento, ma sappiamo tutti che sono discorsi al vento, nello sport dilettantistico non ci saranno mai le condizioni di sicurezza, non ci sono nel calcetto e non ci sono nella vela, è un rischio che ognuno di noi accetta nel momento in cui decide di fare sport a questo livello. Certo come amministratori e organizzatori non smetteremo mai di cercare di migliorare le nostre attrezzature e di investire sulla gestione e sulla sicurezza, tuttavia, va detto, questo si scontra con bilanci spesso tirati all’osso, con quote sociali già al limite, con persone volontarie che offrono il loro tempo ma che certo non ne hanno abbastanza da frequentare corsi di aggiornamento siano da posaboe, da giudici, sulla sicurezza, sul defibrillatore che sarà obbligatorio a breve. Voglio chiudere con un messaggio di speranza, l’intervento chirurgico è tecnicamente riuscito, non resta che attendere e sperare nel meglio.

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