Massimo Juris e Pietro Luciani su Colombre XL all’arrivo della Transat Jacques Vabre

Il duo italiano, composto da Massimo Juris e Pietro Luciani su Colombre XL è il primo dei equipaggi di non professionisti a finire nella Class40 la 13a edizione del Transat Jacques Vabre. L’arrivo, dopo le 4.350 miglia della ‘rotta del caffè’, che dal nord Europa, da Le Havre, in Normandia, arriva a Salvador de Bahia, in Brasile è avvenuto venerdì 24 novembre  dopo 18 giorni, 16 ore 53 minuti e 53 secondi di ininterrotta navigazione.

Amatori nel senso tecnico, non certo in quello dispregiativo, perché Juris, 61enne dirigente nell’industria marittima milanese, e il suo compagno abituale, il trentaduenne architetto veneziano Luciani, hanno gestito con grande abilità la loro prima partecipazione alla Transat Jacques Vabre riusciendo a mantenere una elevata velocità in maniera costante.

Siamo molto felici di essere qui in Brasile, per noi è più importante delle classifiche“, ha commentato all’arrivo Massimo Juris. “Non pensavo che avremmo finito al sesto posto. Allo stesso tempo, nelle altre regate tra Class40, ci siamo sempre piazzati bene. Nella gara Sables-Horta eravamo sesti con la stessa barca, e lo stesso nella Normandy Chanel Race con 30 barche, siamo probabilmente il primo equipaggio non professionista arrivato qui a Bahia, va bene.

Siamo molto felici di aver finito. Questa è la nostra prima Transat, quindi abbiamo scelto la più lunga. Devo dire che le condizioni erano molto favorevoli, l’uscita dal Canale era molto facile. Abbiamo avuto alcuni problemi, soprattutto tattici, ma non tecnici. Nelle depressioni, abbiamo ridotto il distacco a 40 miglia dietro TeamWork40 e Région Normandie (Junior Senior di Evernex). Ma abbiamo finito con 300 miglia. All’uscita delle depressioni  in contrasto con loro, eravamo in un buco senza vento, nella tempesta e loro erano già scappati e basta. Nella discesa (giù dall’Atlantico), abbiamo avuto l’esperienza del comando di un Class40,perciò non siamo rimasti sorpresi, non era troppo difficile. I turni attorno a Ushant invece … beh, quelli si che sono stati davvero difficili. Eravamo ben preparati. Ma è incredibile come il vento oscilli in un minuto; vai da sud-ovest a 35 nodi a nord-ovest di 40 nodi. Ma è stata davvero una bella gara.” ha continuato Massimo Juris.

Quello che ricorderò è che è una gara lunga. I problemi che hai all’inizio possono diventare più grandi e più fastidiosi durante tutta la gara. Una piccola perdita di concentrazione può costare molto per l’intera gara; questa è la grande differenza rispetto a una regata” è stato il commento del co-skipper Pietro Luciani.

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