L’Associazione dei Comuni italiani, accogliendo la richiesta di Assomarinas e UCINA Confindustria Nautica, lancia un appello al Parlamento a sostegno della soluzione del contenzioso decennale sugli aumenti dei canoni concessori nell’ambito della legge di bilancio.
I risultati dell’intensa attività legislativa svolta dalle due Associazioni presentati ieri in Confindustria a Roma.
L’ANCI scende in campo al fianco della portualità turistica, chiedendo al Parlamento di dare – nell’ambito della legge di bilancio – soluzione al contenzioso decennale generato dall’aumento retroattivo dei canoni concessori.
“L’incertezza provocata dall’applicazione della norma” – scrive il Presidente ANCI, Antonio Decaro – “se non efficacemente gestita, rischia di trasformare i porti turistici da patrimoni da valorizzare nell’interesse della collettività, in luoghi di degrado e abbandono. L’approvazione dell’emendamento nella legge (…) consentirebbe a tutti noi di indirizzare ogni energia per la valorizzazione dei nostri territori”, aggiunge il Sindaco di Bari, rivolgendosi ai colleghi di tutta Italia concessionari di aree demaniali, invitandoli “a porre in essere ogni iniziativa e azione utile a sensibilizzare il Parlamento”.
Nel frattempo ieri a Roma presso la sede di Confindustria, Assomarinas ha presentato le attività associative a difesa degli approdi svolte insieme a UCINA nel corso di tutto il 2017 e ha tenuto un Seminario sui dragaggi nei porti. A tenere banco le numerose novità legislative introdotte dalla riforma del Codice della nautica e la Legge delega sul riassetto demanio marittimo.
“Sul Codice ci siamo spesi molto per modificare la norma del Governo – e l’iniziale orientamento dei tecnici della Conferenza delle Regioni – ancora più severa di quella definitiva, che introduceva oneri eccessivi per i concessionari obbligandoli a garantire il transito gratuito per 13 ore al giorno” – commenta il Presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio. “In questo senso ringrazio l’azione dell’Assessore ligure Marco Scajola in seno alla Conferenza unificata e l’Ufficio legislativo del Ministro Graziano Delrio” – aggiunge la Presidente di Ucina, Carla Demaria – “che ci hanno permesso di contenere i costi”.
LE NOVITA’ NORMATIVE
RIFORMA DEL DEMANIO
Quest’ultima ha visto l’intensa attività di Assomarinas, UCINA e Federturismo Confindustria, con importanti risultati concreti. L’emendamento sostenuto e approvato all’art. 1 della Legge delega di riforma del demanio, delimita la portata della stessa alle sole concessioni balneari e similari, escludendo la portualità turistica.
Sono inseriti alcuni principi rilevanti, come il riconoscimento del legittimo affidamento, la tutela degli investimenti dei beni aziendali e del valore commerciale di avviamento, la valutazione (come criterio di assegnazione) della professionalità acquisita nell’esercizio di concessioni di beni demaniali marittimi, in qualità sia di concessionario che di gestore, la previsione di un adeguato periodo transitorio per l’applicazione della disciplina di riordino.
DRAGAGGI
Il riordino dei dragaggi (decreto 15 luglio 2016, n. 172 ) ha visto lungamente impegnate Assomarinas e UCINA Confindustria Nautica al fine di ottenere la validità quinquennale delle autorizzazioni e la possibilità di rimettere i sedimenti in mare se di buona qualità. La valutazione di questi ultimi è passata da un esame puramente chimico all’analisi della concreta capacità di influire sulla vita marina. Il tema si sposta dunque sulle modalità di valutazione, da qui il Seminario organizzato da Assomarinas, che ha visto il confronto molto concreto fra l’Associaizone, una trentina di marine turistiche, ISPRA e Ministero dell’Ambiente.
CODICE DELLA NAUTICA
La riforma del testo unico della nautica porta diverse novità per gli approdi. Assomarinas e UCINA Confindustria Nautica, insieme con Assonat-Confcommercio, Confarca e Assilea, hanno costituito un coordinamento delle associazioni maggiormente rappresentative e attive ai 12 Tavoli tecnici del Ministero dei Trasporti al fine di tutelare l’intera filiera e l’utenza. Nel caso della portualità turistica si è trattato di limitare l’obiettivo danno economico per gli operatori del settore privato, sui quali viene atto gravare l’onere di maggiori spazi per il transito che dovrebbe essere primariamente garantito dai porti pubblici.
Il testo finale prevede che sia riconosciuto un accosto gratuito fino a 4 ore, nell’ambito dei posti in transito, nella fascia oraria definita dal concessionario, per un massimo di tre volte nel mese presso la stessa struttura. Il numero dei posti in transito è fissato all’8%, nel periodo 15 giugno-15 settembre, e in misura inferiore per la restante parte dell’anno: 2 ormeggi fino a 50 posti barca totali, 3 per posti per 100 ormeggi, 5 fino a 150, 10 fino a 250, 15 fino a 500, 20 fino a 750, 25 oltre i 750.
Il nuovo Codice introduce la nuova attività di ormeggio nelle strutture della nautica e assistenza e traino in mare (per unità fino a 24 m), che possono essere effettuate con unità da diporto. Vengono inoltre riconosciuti i piazzali (dry storage) come strutture del diporto.