In riferimento all’incidente avvenuto giovedì 7 dicembre nel canal Salso, che ha visto il coinvolgimento di alcuni ragazzi, pubblichiamo la ricostruzione dell’accaduto così come riportata dal comandante della Polizia Locale, Marco Agostini.
“Nella serata di giovedì 7 dicembre una nutrita compagnia di ragazzi, perlopiù residenti in centro storico a Venezia e nelle isole si è recata in un ristorante di viale Ancona a Mestre per festeggiare il compimento del 18° compleanno di un amico.
I ragazzi provenienti dalle località insulari hanno utilizzato per l’occasione quattro barchini.
Dopo avere trascorso la serata nel locale, i giovani, verso mezzanotte, hanno deciso di risalire sui natanti e fare ritorno a Venezia. Dopo avere navigato lungo il canal Salso per poche centinaia di metri, l’ultimo barchino della fila si è capovolto, a causa del sovraccarico, imbarcando acqua.
A bordo c’erano sette giovani, quasi tutti neomaggiorenni, e una ragazza di 16 anni.
Il conducente del natante, rendendosi conto dell’imminente naufragio, si è dato da fare per estrarre dal finestrino i propri amici ed impedire che questi affondassero imprigionati all’interno della cabina. Il conducente di uno degli altri barchini, accortosi della situazione di pericolo che stavano vivendo gli amici, è tornato indietro per prestare soccorso e recuperare i sette ragazzi, tutti finiti in acqua. I coinvolti hanno subito chiamato i soccorsi: sul posto è intervenuta la polizia locale per le attività d’indagine, i vigili del fuoco per il recupero in sicurezza del natante semiaffondato e la ricerca di eventuali giovani dispersi.
Il Suem, arrivato via terra dall’Ospedale all’Angelo, ha trasferito i giovani al pronto soccorso per la somministrazione delle prime cure.
Il Nucleo di Polizia della Navigazione della Polizia locale, intervenuto insieme ai colleghi del Reparto Motorizzato, ha raccolto le testimonianze dei ragazzi coinvolti direttamente o indirettamente nel naufragio.
Dall’analisi incrociata delle videocamere di sorveglianza poste lungo il canal Salso e lungo il canal Grande, gli investigatori hanno potuto appurare che almeno uno dei barchini facenti parte del convoglio, tra quelli non rimasti in zona, aveva coperto la distanza in circa 20 minuti, con evidente spregio delle norme di sicurezza della navigazione. Il conducente di uno di tali barchini, dopo essere stato sottoposto a controllo identificativo, è risalito sul proprio natante ed è ripartito verso Venezia, da solo, a velocità elevatissima.
Il giovane, nella notte, è stato ricoverato all’ospedale civile di Venezia in seguito al trauma riportato dopo un secondo incidente nautico su cui sono ancora in corso gli approfondimenti; alle ore 03.30 il soggetto aveva un’ alcolimetria pari a 1,50 gr/litro.
Anche su questa circostanza sono in corso le indagini.
I reati complessivamente ipotizzati, e che saranno sottoposti al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, sono il naufragio colposo ed il pericolo per la navigazione; gli illeciti amministrativi sono l’imbarco eccessivo di passeggeri e la condotta di natante in stato di ebbrezza.
La tragedia, questa volta, è stata solamente sfiorata, ma è mancato un nulla perché dovessimo piangere altri 5/7 morti ad una settimana di distanza dalla morte del povero Fabio Gasperini di cui oggi è stato celebrato il funerale e che era coetaneo e amico di molti degli odierni protagonisti del naufragio.
Il già gravoso impegno della Polizia locale presso le scuole per insegnare i principi di sicurezza della navigazione sarà, nell’anno 2018, ulteriormente intensificato, proprio per prevenire tragedie nelle acque interne della laguna