Sono poco più di 2.000 le miglia che separano i leader dalla linea del traguardo della terza tappa a Melbourne, in Australia e sono solo otto le miglia che separano i primi due, in una lotta senza quartiere per la testa della flotta e una posizione di controllo.
Al rilevamento delle ore 14 italiane, i franco/cinesi di Dongfeng Race Team erano ancora al comando, una posizione che hanno mantenuto per la gran parte della navigazione da Città del Capo, ma gli onnipresenti avversari di MAPFRE erano alle loro calcagna, rendendo loro la vita dura. Ancora una volta durante la notte gli spagnoli erano riusciti a prendere la testa, salvo poi vedere Dongfeng rientrare al rilevamento successivo, La lotta fra il team guidato da Xabi Fernández e quello di Charles Caudrelier sembra non finire mai, e i due equipaggi stanno tirando fuori tutte le energie residue per rispondere a ogni singola mossa dell’avversario.
“Dopo nove giorni di regata e oltre 3.000 miglia comincio a odiare la barca rossa dei miei amici spagnoli.” Ha detto lo skipper francese. “Mi dicono che Xabi è un ex campione di ciclismo e come si dice in Francia, MAPFRE ci succhia la ruota, seguendo ogni nostra mossa e aspettando l’opportunità giusta per attaccare.”
Fernàndez da parte sua è altrettanto cauto e guardingo nei confronti di Dongfeng. “Stanno guadagnando un po’ lentamente ma il distacco aumenta e noi facciamo di tutto per tenerli vicini e aspettiamo il nostro momento.” Dei venti favorevoli di direzione nord-ovest hanno permesso alle due barche di testa di strambare proprio al limite della Antarctic Ice Exclusion Zone (AIEZ) e di puntare la prua verso il traguardo di Melbourne. Dopo giorni di manovre continue, spesso più di una ogni ora, navigare in linea retta deve aver costituito un piacevole cambiamento per i due equipaggi. Ed è anche una chance per il navigatori di godersi un break dal costante match-race oceanico che ha caratterizzato la maggior parte della terza tappa della Volvo Ocean Race.
Malgrado le barche stiano seguendo una rotta più diritta, non si può certo dire che sia una navigazione facile. “Il vento non è molto costante e lo stato del mare cambia in continuazione con il variare della temperatura dell’acqua, quindi bisogna regolare di continuo.” Ha spiegato lo skipper di Vestas 11th Hour Racing Charlie Enright, attualmente in terza posizione a circa 77 miglia dai due battistrada.
E, mentre la lotta è sempre più accesa per tutte le posizioni di classifica, tutti e sette i team stanno anche lottando per cercare di rimanere fuori da un anticiclone gigante che si sta formando a est e che minaccia di inghiottirli. Team Sun Hung Kai/Scallywag e Turn the Tide on Plastic, a circa 200 miglia a nord-ovest dei leader, probabilmente seguiranno l’esempio di Akzonobel dirigendo a sud in un estremo tentativo di agganciare la parte occidentale del fronte freddo. Se non dovessero riuscirci, potrebbero restare in mare più giorni del previsto e sarebbero quindi sotto una forte pressione di arrivare in fretta a Melbourne, dove la Volvo Ocean Race si fermerà solo per pochi giorni. “Vogliamo camminare ma lottiamo contro il vento che cala.” Ha detto il portoghese Frederico Pinheiro de Melo da bordo di Turn the Tide on Plastic. “Adesso dobbiamo gestire la prossima alta pressione, dobbiamo starci davanti oppure ci fermeremo e Scallywag scapperà via. L’obiettivo principale ora è di evitare l’alta pressione.”