Mentre team AkzoNobel e Scallywag sono stati fermati da un’area di vento leggero, gli inseguitori ne avevano 10/15 nodi. Un vento che ha permesso loro di riavvicinarsi molto, tanto che il distacco fra la prima e l’ultima barca si è dimezzato in 24 ore. Tuttavia, gli ultimi due rilevamenti delle posizioni sono stati più clementi con i leader, che hanno mantenuto i nervi saldi e incrementato il loro margine. Alle ore 14 Sun Hung Kai Scallywag aveva poco meno di 3 miglia sui AkzoNobel e entrambe le barche avevano una velocità fra i 10 e i 12 nodi, mentre team Brunel, con cui corre anche l’italiano Alberto Bolzan, in terza piazza a poco più di 19 miglia faceva registrare solo 2 nodi di velocità. Come ci hanno dimostrato gli ultimi giorni, quella in cui si trova ora la flotta è una zona dove le condizioni possono essere molto locali e rimanere in una bolla di bonaccia, sotto una nuvola può costare molto caro.
“E’ stressante quando senti il fiato caldo delle altre barche sul collo.” Ha spiegato Annemieke Bes da bordo di Scallywag. “Ma credo che ce la siamo cavata. E’ un grande sollievo.” Seduto in coperta di fianco a lei, lo skipper David Witt ha ammesso che: “Sembravo un bambino che faceva i capricci.” Mentre gli inseguitori si avvicinavano. “E’ la norma.” Ha concluso con un sorriso Annemieke Bes.
In coda alla flotta la reazione al recupero notevole delle ultime 24 ore è stata relativamente tranquilla, vista la distanza che ancora separa le barche dal traguardo di Auckland. “Abbiamo guadagnato tanto a ogni rilevamento.” Ha spiegato Blair Tuke da bordo di MAPFRE. “Ma gli ultimissimi per noi non sono stati tanto buoni. Ci siamo fermati sotto una nuvola e sia noi che Dongfeng abbiamo dovuto girarci intorno. Ci muoviamo ancora ma non verso il traguardo quindi loro ( i leader) hanno guadagnato in realtà. Ora abbiamo un distacco di una novantina di miglia. Meglio che 300, però…”
La buona notizia per chi si trova a inseguire è che la conclusione è ancora lontana. I navigatori parlano di una striscia di vento leggero e variabile che si estende per oltre 400 miglia. Se questo scenario fosse vero, ci saranno ancora molti momenti carichi di stress ma anche molte opportunità da cogliere per scombussolare la graduatoria. “Siamo ancora in una zona dove ci sono tante nuvole.” Ha detto con cautela la brasiliana Martine Grael da bordo di team AkzoNobel, che continua a battagliare con Scallywag per la leadership e ora, anche con team Brunel. “Potemmo ancora fermarci e potrebbero riprenderci tutti… Bisogna farci i conti. Fa parte del gioco”
La pressione psicologica è sempre alta, si spera che Eolo faccia la sua parte.