Non ci sono dubbi che quella che si sta per concludere sia stata la tappa più dura e difficile della Volvo Ocean Race, e proprio in questa frazione l’equipaggio di Turn the Tide on Plastic ha ottenuto il suo miglior risultato dimostrando una crescita notevole da parte del team più giovane e inesperto della flotta.
La barca portacolori delle Nazioni Unite, che porta intorno al mondo anche un messaggio di sostenibilità ambientale, ha tagliato la linea con vento leggerissimo alle 04:12:44 UTC (le 6 e 12 del mattino in Italia) di sabato.
“E’ stata una tappa mostro e noi l’abbiamo conclusa, abbiamo dovuto lavorare duro per arrivare qui.” Ha detto Dee Caffari poco dopo l’arrivo. “Ma abbiamo dovuto lavorare duro per tutta la tappa. I ragazzi meritano tutto il rispetto possibile per aver ottenuto questo quarto posto. Sono molto orgogliosa di loro.”
Turn the Tide on Plastic è partito molto bene nella Leg 7, prendendo la testa della flotta nelle prime battute e poi restando nel primo gruppo durante tutta la navigazione nel Southern Ocean, una delle più dure che la regata ricordi. Ma, dopo aver passato Capo Horn il team ha notato un problema all’attrezzatura, una delle crocette era uscita di sede, mettendo a rischio l’integrità dell’albero. L’equipaggio è quindi stato costretto a rallentare, mentre il terzetto di testa se ne andava, e l’obiettivo è stato quello di non farsi scappare un prezioso quarto posto, davanti a MAPFRE. Le condizioni di vento leggero e molto difficile da interpretare degli ultimi giorni hanno reso la fine della tappa lenta e difficile, ma il risultato finale paga la resistenza e la caparbietà del giovane equipaggio di Turn the Tide on Plastic, composto da veliste e velisti in egual misura.
“Il mio gruppo sta crescendo, tappa dopo tappa.” Ha spiegato Dee Caffari. “Nella precedente lo abbiamo dimostrato con vento leggero e in quest’ultima con tanto vento e tanto mare. I ragazzi possono affrontare ogni condizione e io li sostengo al 100% in ogni situazione.”
Grande soddisfazione, ed emozione, per Francesca Clapcich, alla sua prima partecipazione alla regata e al suo primo passaggio di Capo Horn, come sei dei suoi compagni. “Siamo arrivati alla fine di una tappa durissima, il Southern Ocean è stato probabilmente uno dei più difficili degli ultimi quindici anni, grande freddo, onde enormi.” Ha detto la triestina, che dopo due edizioni dei giochi olimpici ha coraggiosamente voluto sperimentare anche la vela oceanica. “Le ultime miglia sono state lunghe… Abbiamo tutti pensato ai ragazzi di Scallywag e alla famiglia di John. Personalmente era un amico, è dura da mandare giù. Ma sono contentissima che Scallywag ripreda la regata, penso sia un bellissimo gesto in onore di John.” Ha detto Francesca Clapcich con la voce rotta dall’emozione sulla banchina di Itajaì. “Siamo contenti di essere qui, è stato un risultato incredibile per il nostro team, siamo riusciti a tenere dietro MAPFRE, quindi per noi è un risultato eccezionale. Grazie a tutti.”
In mare ora restano gli spagnoli di MAPFRE, che dovrebbero giungere a Itajaì fra circa 24 ore, nelle prime ore di domenica mattina.