Nella mattinata odierna è stato fatto brillare, a circa un miglio e mezzo al largo della costa di Sottomarina, il residuato bellico recentemente rinvenuto nelle acque di Chioggia. L’allarme era stato dato la scorsa settimana dopo l’immersione da parte di un subacqueo sportivo che aveva segnalato l’oggetto, dalle sembianze di un cilindro sospetto. Nell’occasione il sub, correttamente, aveva informato tempestivamente la Capitaneria di Porto di Chioggia, che aveva immediatamente emanato Ordinanza di interdizione dell’area di rinvenimento del presunto ordigno a tutte le attività nautiche e marittime. La Capitaneria ha quindi informato la Prefettura di Venezia, richiedendo l’intervento dei subacquei del nucleo S.D.A.I. (Servizio Difesa Antimezzi Insidiosi) della Marina Militare che si occupa, appunto, anche della disattivazione degli ordigni in mare. Il nucleo S.D.A.I., distaccamento di Ancona, dopo il primo sopralluogo di ieri pomeriggio per accertare la natura dell’oggetto, riconosciuto ordigno bellico risalente all’ultimo conflitto mondiale (nello specifico una carica di profondità contenente all’incirca 70 kg di tritolo), ha predisposto per il suo brillamento. La Capitaneria, sulla base delle indicazioni degli specialisti del nucleo S.D.A.I., ha individuato una vicina zona di mare idonea per il brillamento dell’ordigno, scelta anche in funzione del fondale fangoso per contenere al massimo i danni; quindi ha emanato apposita “ordinanza di interdizione” vietando, di fatto, qualsiasi attività nel raggio di mezzo miglio (circa un chilometro) dal punto di brillamento.
Dalle 10 di stamane sono iniziate le operazioni, condotte dal nucleo S.D.A.I. di Ancona, e coadiuvate da un gommone della Guardia Costiera di Chioggia. Dopo aver imbragato l’ordigno nel punto di rinvenimento, si è proceduto al suo rimorchio a mezz’acqua fino al punto di brillamento. Qui, sorvegliata l’area interdetta per l’operazione grazie alla cornice di sicurezza garantita dalla Guardia Costiera, i sub del nucleo S.D.A.I. hanno dapprima allontanato l’eventuale fauna marina presente nella zona attivando delle micro cariche, e quindi hanno proceduto al brillamento dell’ordigno con altre cariche esplosive, neutralizzando la potenziale minaccia. Si coglie l’occasione per rammentare l’importanza di avvisare immediatamente la Capitaneria di Porto, al numero Blu 1530, in caso di rinvenimento di oggetto che possa anche apparentemente sembrare un ordigno bellico. Subacquei, bagnanti diportisti o pescatori, in tal caso hanno il dovere di prendere nota dell’esatta posizione, meglio se mediante coordinate geografiche G.P.S., effettuare, se possibile delle fotografie dell’oggetto, e segnalarne la presenza, evitando di arrivare ad un contatto fisico con il presunto ordigno. Ancora, si ricorda che per ogni emergenza in mare, 24 ore su 24, è sempre attivo il numero Blu 1530, raggiungibile gratuitamente da telefonia fissa o mobile, che collega l’utente automaticamente alla Capitaneria di Porto territorialmente più vicina.