A chiusura del mondiale di Altura di The Hague riportiamo un’autorevole nota del Presidente dell’ORC Bruno Finzi: “E’ stato un mondiale con 9 prove su 9 disputate con venti tra i 6 e i 18 nodi. Condizioni di vento perfette e nessun ritardo sul programma delle regate; da qualche anno non accadeva e quindi finalmente un campionato “fortunato” per le condizioni meteo.
Campo di regata molto difficile invece per la presenza di corrente. Come nell’ultima tappa della Volvo Ocean Race, anche la regata lunga ha visto il “dramma” vissuto da barche in testa che si trovavano lontano dalla costa e quelle invece che costeggiando la spiaggia, le hanno superate nelle ultime miglia ! Ma questo è il nostro sport e queste sono le regate lunghe dove tutto è imprevedibile fino alla fine. Il fatto che la regata lunga fosse stata posizionata nel programma all’inizio, ha consentito, viste le circostanze, di assistere soprattutto nella più affollata classe C, a delle entusiasmanti “rimonte” in classifica delle barche che godevano dei favori del pronostico, tra le quali anche l’unica barca con equipaggio italiano, ma con bandiera Estone, l’ ITALIA 9.98 Sugar. The Hague è stata una tappa importante nel processo di riavvicinamento del RORC/IRC all’ORC e soprattutto a livello tecnico andiamo a casa con la consapevolezza che quanto fatto dall’ORC e dai suoi tecnici negli ultimi 10 anni ha un valore incontestato ed apprezzato dai nostri “amici” inglesi che ci hanno chiesto addirittura di poter accedere alle nostre piattaforme informatiche ed ai nostri database di informazioni sulle imbarcazioni.
E’ evidente che ci sarà bisogno di qualche tempo per rianalizzare i dati di questo campionato e soprattutto per l’IRC di capire e giustificare il perché la loro formula segreta favorisca e/o sfavorisca certe imbarcazioni rispetto ad altre a parità di misurazioni di stazza.
Quanto a quello che succederà l’anno prossimo e al mondiale di Sebenico in Croazia nella prima settimana di giugno 2019, non è ancora chiaro se l’IRC deciderà di essere della partita o meno anche perché è stata manifesta la loro delusione per la scarsa partecipazione di imbarcazioni “native” IRC inglesi e francesi sia all’Europeo IRC a Cowes con solo 31 imbarcazioni, sia a questo mondiale. Ci siamo dati tempo fino alla fine di agosto per un’analisi congiunta di quanto avvenuto in questo mondiale e per capire come procedere da settembre in avanti nel, purtroppo difficile, cammino verso una regola unica. Ma io non mollo su questo obbiettivo”!