La richiesta di modifica dell’art. 39 del Codice della nautica (decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171) è stata accolta dal Governo e inserita nel cosiddetto decreto Milleproroghe, con efficacia dal 26 luglio 2018.
In questo modo sono differiti gli effetti della norma, introdotta con la riforma del Codice della nautica (decreto legislativo 229/2017), che prevedeva la patente nautica per i motori fuoribordo 2 tempi a iniezione diretta con cilindrata superiore ai 750 cc, ancorché di potenza inferiore ai 40 hp.
Il Codice della nautica stabilisce un doppio requisito per la guida senza patente di piccole unità: una potenza comunque inferiore ai 40hp e un tetto alla cilindrata, che varia secondo il tipo di motorizzazione. Alcune tipologie non erano però disciplinate dal vecchio testo, come ad esempio i fuoribordo a 2 tempi iniezione diretta, la cui previsione normativa riguardava i soli modelli a carburazione. Per questo il legislatore ha colmato le lacune esistenti.
“Appena abbiamo avuto informazione da due aziende direttamente interessate che il nuovo limite di cilindrata era punitivo per alcuni modelli già in commercio, ci siamo immediatamente attivati con la forza di tutta la nostra struttura, che ringrazio per il grande lavoro svolto” – spiega il Presidente dell’Assemblea Motori di UCINA Confindustria Nautica, Maurizio Selva -. “Io stesso sono sceso a Roma in più occasioni per incontrare personalmente i vertici del Ministero dei Trasporti, che hanno prontamente e positivamente reagito alle nostre richiesta di intervento. In questo modo è salva la stagione di migliaia di diportisti e di centinaia di aziende di locazione di piccoli natanti”.
“Senza l’impegno personale del Sottosegretario ai Trasporti, Edoardo Rixi, e dell’Ufficio legislativo del Ministero, non avremmo mai potuto sperare di inserire la norma nel decreto Milleproroghe, dandole efficacia immediata” – spiega soddisfatta la Presidente di UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria – “e il lavoro svolto dagli uffici della Direzione del Trasporto marittimo per cercare una soluzione sarebbe stato vano, almeno per questa stagione. L’inserimento nel decreto, invece, consente di sospendere immediatamente la previsione della patente per questa specifica tipologia di motori, fino a gennaio 2019, e ci dà il tempo per ulteriori approfondimenti tecnici”.