A Chioggia i biologi di UniPd per spiegare ‘Come sta cambiando il nostro mare’

Si è conclusa con un appello – rivolto soprattutto ai diportisti – di segnalare e tenere monitorata la fauna presente nell’Adriatico la relazione tenuta ieri a Chioggia presso Darsena Le Saline ed organizzata dallo stesso Marina in collaborazione con il Museo di Zoologia Adriatica “G.Olivi” di Chioggia (VE), e curata dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.

La professoressa Carlotta Mazzoldi ed il professor Matteo Griggio hanno spiegato ai molti presenti il momento di cambiamento che sta vivendo il mare Adriatico, dal punto di vista della flora e della fauna, a causa di vari fattori: dai mutamenti morfologici effettuati dall’uomo, all’inquinamento ricordando anche quelli che sono comunque gli effetti del riscaldamento globale – e quindi anche della temperatura media dell’acqua – che inevitabilmente influisce su tutto l’ecosistema.

In sintesi l’Adriatico dopo anni bui si sta riprendendo, e tornano a farsi vedere specie animali che da tempo sembravano scomparse. Non sorride invece la flora, con il gabbiano reale che sta diventando sempre più predatore di altre specie.

Purtroppo noi non possiamo essere sempre in mare, o comunque non riusciamo ad esserlo come vorremmo – ha spiegato la professoressa Carlotta Mazzoldi – per questo motivo mi appello a tutti i diportisti affinché ci aiutino a monitorare e segnalare attraverso il nostro portale web la presenza di specie protette, quali tartarughe, tursiopi, specie poco comuni, quali squali, trigoni, uccelli particolari, o semplicemente specie sconosciute che vengono avvistati nell’alto Adriatico durante le loro navigazioni o le immersioni in acqua. Così facendo contribuirete all’importante lavoro di monitoraggio svolto dai biologi marini“.

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