Più volte su queste pagine abbiamo racconta la triste fine che – purtroppo – hanno fatto tanti scafi di Coppa America. Da Luna Rossa a Desafio, da Il Moro di Venezia a Mascalzone Latino. Questa volta però non è così!
Al termine del varo della nuova barca test ” Te Kāhu”, Emirates Team New Zealand ha battezzato un’altra imbarcazione di vitale importanza per la 36a America’s Cup. Si tratta della nuova piattaforma di trasmissione, Manu-Wai varata e battezzata da Ngāti Whātua Ōrākei.
Droni ed elicotteri sono fondamentali per catturare l’azione in acqua, ma per portare i fan nel bel mezzo dello spettacolo, è difficile battere le riprese di una regata con una barca.
Chi è attento ai dettagli si sarà sicuramente accorto di qualcosa di familiare su Manu-Wai. Questa è la quinta volta che la barca viene riciclata all’interno dell’America’s Cup e la seconda volta che Emirates Team New Zealand la ripropone e continua a navigare. Manu-Wai ha iniziato la sua carriera nel 2011 come AC45 del Team Korea durante l’ACWS 2011-12 in vista della 34a Coppa America a San Francisco. Con un giovane Peter Burling al timone arrivarono sesti. Nell’ACWS 2012-13 – dove si è classificata nuovamente sesta – è stata riciclata dal Team Energy che navigava per la Francia.
Fu poi acquistato dal Team Australia, che fu il Challenge of record per la 35a America’s Cup. L’Hamilton Island Yacht Club aveva iniziato il processo di conversione in un AC45F volante, ma si ritirò dalla concorrenza. Il team Emirates della Nuova Zelanda lo raccolse e, senza saltare un colpo, l’AC45F fu trasformato nelle squadre come “barca 1” di vitale importanza per la progettazione e lo sviluppo prima della loro barca da regata per le Bermuda. Ai Kiwy non venne permesso di costruire qualcosa di più grande di 45 piedi, ma attraverso un design intelligente ed alcune utili intuizioni, tutto secondo le regole del protocollo, grazie ad uno spoiler di un metro posizionato a poppa riuscirono per 6 mesi a compiere test su vasta scala rispetto ai loro concorrenti.
Gli scafi della “barca 1” sono così rimasti in deposito fino alla metà dello scorso anno, quando sono stati estratti e utilizzati come base per la nuova piattaforma di trasmissione televisiva. Dopotutto, quale modo migliore per stare al passo con i nuovi AC 75 se non con uno yacht di classe AC precedente, sebbene alimentato con due gemelli da 250 anziché dal vento??