L’8a Commissione del Senato ha votato il parere al decreto correttivo della riforma del Codice della nautica, varata nel 2018. “Ringrazio per questo il Presidente della Commissione, sen. Mauro Coltorti, che ha prontamente disposto il voto appena terminato il lungo iter dei pareri, e il relatore, sen. Agostino Santillo, per l’esito positivo– commenta il Presidente di CONFINDUSTRIA NAUTICA, Saverio Cecchi.
Ora la parola passa alla Camera dei deputati, che grazie all’attività del relatore, on. Bernardo Marino, potrebbe votare domani e poi al governo per la stesura finale. Successivamente, il testo dovrà essere aggiornato dal legislativo del Ministero dei Trasporti e adottato dal governo.
CONFINDUSTRIA NAUTICA si aspetta al più presto il testo definitivo dall’esecutivo, in accoglimento delle istanze del settore e a completamento della riforma del 2018 che indicava chiari principi di semplificazione per le aziende e riduzione degli oneri per gli utenti, oggi quanto mai urgenti.
“Il Senato ha accolto le nostre osservazioni e di questo ringrazio tutti i membri della Commissione” – aggiunge Cecchi – “fra cui il mantenimento di una disciplina unitaria a livello nazionale dell’utilizzo a fini commerciali dei natanti, da adottare con uno strumento snello come un decreto del Ministro delle infrastrutture, la non obbligatorietà di installazione a bordo di un apparato satellitare, pur consentendone l’eventuale installazione facoltativa, la previsione del noleggio alla cabina nel charter, la distinzione fra istruttore professionale di vela e quello dilettantistico dei circoli sportivi”.
“In particolare esprimo apprezzamento per la richiesta avanzata dal sen. Santillo di inserire nel Codice il concetto di nautica sociale” – conclude Cecchi.
La legge delega per la riforma del Codice della nautica prevedeva la stesura di un decreto legislativo di riforma ad opera del governo, entrato in vigore il 13 febbraio 2018, e poi un successivo decreto di messa a punto, il cosiddetto “correttivo”. Il termine per l’adozione di quest’ultimo era fissato per il 13 agosto 2019, ma allora fu lasciato scadere dal governo. Su richiesta di CONFINDUSTRIA NAUTICA è stata approvata in fretta e furia una legge per prorogare di un anno tale termine, che spira quindi il 13 agosto 2020.