La Capitaneria di porto di Venezia ha introdotto con l’ordinanza 41/2020 del 15 giugno (clicca qui per leggerla) nuove misure di prevenzione e ricostruzione dei sinistri in laguna.
Modificando il proprio decreto n.176/2006 già contenente talune deroghe alle restrittive condizioni operative previste per la navigazione in acque tranquille, l’Autorità marittima veneziana ha reintrodotto e parzialmente esteso l’obbligo di installazione del sistema di identificazione automatica A.I.S. sulle unità da passeggeri, su quelle adibite al trasporto passeggeri e sulle unità passeggeri adibite ai servizi pubblici di navigazione lagunare.
L’apparato A.I.S. consentirà di monitorare il traffico marittimo lagunare e di disporre di maggiori strumenti di analisi dei sinistri che spetta appunto alla Capitaneria di porto ricostruire ai fini delle inchieste amministrative e giudiziarie.
I segnali AIS viaggiano su frequenze VHF e consentono di identificare le unità che dispongono dell’apparato, di monitorarne gli elementi del moto, rotta, manovra, velocità, agevolando così la ricostruzione della dinamica dei sinistri da parte delle autorità.
Il moderno sviluppo tecnologico consente oggi di accentrare e gestire sui monitor della sala operativa della Capitaneria il numero stimato dei segnali AIS provenienti dalle unità interessate, superando il limite che in passato rendeva inutile l’installazione dell’apparato a bordo delle numerose unità che navigano in laguna.
L’incremento della densità dei traffici degli ultimi anni e del corrispondente moto ondoso, solo temporaneamente attenuati dall’emergenza coronavirus, hanno reso matura dopo un lungo periodo di preparazione, l’emanazione della nuova ordinanza volta a garantire e tutelare innanzitutto le unità adibite al trasporto del carico più prezioso trasportato in
laguna: i passeggeri.
Il provvedimento oltre a reintrodurre i limiti operativi per le “acque tranquille”, costituisce le stesse in “zona di lento moto”. Questa ulteriore misura comporterà che, pur nella vigenza dei limiti di velocità attuali stabiliti da precedenti ordinanze per i canali lagunari marittimi, sarà adesso proibito a tutte le unità e sarà quindi una violazione in sé la navigazione in assetto planante.