L’incidente della Msc Opera che si è schiantata nel canale della Giudecca a Venezia contro il battello fluviale River Countess e alla riva il 2 giugno del 2019 è stato causato dall’imperizia del comandante.
È questo l’esito della perizia tecnica di 326 pagine messa agli atti dalla Procura del capoluogo lagunare. Come riferiscono i quotidiani locali l’incidente è stato generato dalla sottovalutazione di un problema tecnico che invece di essere affrontato seguendo le procedure standard ha portato alla perdita di controllo della nave con il conseguente schianto che solo per un fortunato caso ha provocato solo danni alle cose.
Esclusi da ogni addebito i comandanti dei due rimorchiatori che nulla potevano fare per evitare l’accaduto e agli ufficiali del porto. In pratica una volta saltato il funzionamento dei comandi del timone il comandate avrebbe dovuto spegnere i motori e utilizzare gli strumenti di emergenza per controllare la Msc Opera.
Secondo la perizia voluta dai Pm Andrea Petroni e Giorgio Gava, titolari dell’inchiesta per danneggiamento con pericolo colposo di naufragio, alla responsabilità del comandante si aggiungono negligenze del capo elettricista, dell’ufficiale di macchina e del direttore di macchina. Posizioni quest’ultime che la procura dovrà valutare per l’eventuale iscrizione nel registro degli indagati. Per gli esperti della Msc, invece, la causa è solo tecnica e generata da una difformità dei cablaggi elettrici dei sistemi di navigazione.