I DPCM consentono di continuare a praticare lo sport della vela. Dalla Federvela l'invito a farlo in sicurezza
In seguito all’ultimo DPCM, ed in particolare sulla pratica dell’attività sportiva, il presidente della Federazione Italiana Vela prende carta e penna e scrive a tutti gli appassionati per fare chiarezza sulla situazione.
Al fine di fornire chiarimenti sulle prescrizioni degli ultimi DPCM (13 e 18 Ottobre) e più specificatamente sulla organizzazione e partecipazione a manifestazioni sportive, in particolare quelle del nostro Sport, la Vela , Vi confermo che le competizioni sportive, presenti alla data del 18 Ottobre nel calendario nazionale ed in quelli zonali , possono regolarmente disputarsi, essendo esse riconosciute di interesse nazionale o regionale dalla Federazione Italiana Vela.
Il tutto va fatto nel rigoroso rispetto del “Protocollo federale di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del COVID-19- pubblicato sul sito federale che tiene conto e rispetta appieno tutte le previsioni ministeriali, in ambito sportivo, in materia di contrasto e contenimento del virus.
Quanto alle sessioni di allenamento, anch’esse sono consentite, a porte chiuse, presso le sedi degli Affiliati.
Va ricordato che lo Sport della Vela, per le sue intrinseche caratteristiche di attività individuale, praticata all’aria aperta, in uno scontato distanziamento statico e dinamico, è stata l’apripista della ripresa dell’attività sportiva subito dopo il lockdown.
Quanto alla pratica di base (Scuola di vela), anch’essa è consentita, presso le sedi degli Affiliati.
Va ricordato altresì, che proprio per la natura dei partecipanti è fondamentale l’attenzione massima al rispetto del “Protocollo federale di regolamentazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del COVID-19” in corso di validità.
Va altresì detto che anche la responsabilità dei tesserati praticanti ha particolarmente contribuito alla ripresa dell’attività agonistica e di allenamento e a una quasi totale normalizzazione. Dobbiamo ora compiere ancora uno sforzo, che non solo contribuirà a mantenere il nostro sport tra quelli più sicuri, ma che certamente metterà in evidenza quanto i comportamenti corretti di un’intera comunità “sportiva” possano portare benefici al Paese. Non siamo soli noi a dover dimostrare un corretto comportamento, ma per il momento dimostriamo di saperlo fare bene per consentire ai nostri figli di vivere lo sport in sicurezza. La sicurezza di ognuno di noi, vuol dire garantire a tutto il sistema di essere credibile e soprattutto di emergere con quelli che sono i valori propri del nostro vivere il mare.
Proprio a questa “responsabilità consapevole”, di cui vado particolarmente fiero, dobbiamo orientare la nostra massima attenzione trasformandola nell’unica modalità per continuare a praticare il nostro sport, in piena sicurezza, in un momento davvero delicato per il Paese, anche per offrire un esempio all’intera comunità nazionale.
Ognuno di noi deve sentirsi parte attiva di questa mission, facendosi carico di trasferirne stile e contenuti a quanti con noi interagiscono e non solo.Buon Vento