E con questa fanno 13. La Swan 50 ha ormai un unico protagonista a livello mondiale e si tratta di Cesare Bozzetti. Veneziano, classe ’71, iscritto alla Compagnia della Vela dal 1980 (è socio benemerito), Bozzetti si è confermato l’indiscusso re della classe, aggiudicandosi il titolo mondiale che si è disputato a Scarlino la scorsa settimana. L’asso della vela veneziana, che vanta una partecipazione alla Coppa America su Mascalzone Latino, dopo sei giorni di regate, in cui al posto delle canoniche undici ci si è fermati a quattro, ha apposto l’ennesima firma di prestigio sul suo record.
«Abbiamo trovato poco vento per tutti i sei giorni di regate, ma siamo stati in testa fin da subito. Eravamo in undici su Hatari, un team internazionale, perché oggi si fatica a veleggiare tra soli italiani», spiega.
Il mondiale Swan 50 fa parte delle regate Onedesign, cioè quello in cui tutte le imbarcazioni sono uguali: «Si regata in tempo reale, chi vince, vince. Per me il mondo della vela pura è solo l’Onedesign».
Anche se Bozzetti si è aggiudicato altri titoli mondiali in altre classi spaziando dai Farr 40 ai Maxi 72.
«Vincere a 50 anni è bello perché esser in mezzo ai giovani mi ha emozionato. Un mese fa mi sono aggiudicato il campionato nazionale match race, che è la disciplina della Coppa America, a Ravenna, dove si teneva anche il campionato Under 23. Emotivamente, sentirmi giovane tra i giovani è stato bello. La vela è uno sport che mantiene intatto lo spirito», commenta il velista veneziano.
Indissolubile il matrimonio con la Compagnia della vela, che dura ormai da 40 anni: «Arrivi a questi livelli solo se alla base c’è una trasmissione solida di valori. La Compagnia è stata un punto di riferimento certo nella mia crescita, è un club talmente storico, bello e potente, che ti fornisce gli stimoli per andare avanti in maniera unica. Se oggi sento il desiderio di andare avanti con la passione è grazie a quello che mi è stato insegnato da piccolo, cioè divertimento, passione e non fermarsi mai».
Mai fermarsi, quindi, anche in un 2020 frustrato dal covid: «In un anno così funesto è una bella liberazione. Abbiamo vissuto un periodo ricco di difficoltà, il fatto di aver anche la fortuna di poter vivere emozioni così positive ti continua a dare forza, coraggio, positività, voglia di non fermarsi. In questa classe il progetto è molto importante, si parte dallo scafo, dallo studio delle vele, c’è un grande approfondimento, ma lo stato d’animo del covid, con l’incertezza di disputare le regate, era davvero brutto. Poi quando si va per mare il cervello e il cuore si liberano e tutto questo accade grazie agli input che ho ricevuto dalla Compagnia della Vela. Sono socio da quando ancora non c’era nemmeno una darsena, ma solo un pontone, perciò sono legato al club. Bisogna impegnarsi al meglio, non sempre i risultati arrivano, ma l’atteggiamento fa la differenza, e tutto parte da quello, ho vinto questo titolo con lo stesso spirito del primo: il divertimento».
La dedica di Bozzetti per questo titolo va sì alla famiglia, ma anche ai suoi dipendenti, che, da titolare di un hotel, non dimentica: «Per un albergatore è un momento davvero difficile, che condividiamo tutti insieme, soprattutto per le nostre famiglie. Il raggiungere gli obiettivi deve esser uno stimolo per le persone con cui collaboro, dar il loro meglio per l’azienda in cui lavorano perché non ci sono sempre e solo brutte notizie. Si può arrivare al traguardo, magari in altre vesti, perché per loro oggi è come se ogni giorno vincessero un mondiale data l’insicurezza e la difficoltà nell’arrivare a fine mese».
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