L’Italia potrebbe presentarsi alle olimpiadi di Tokyo 2020 senza tricolore e senza inno in caso di vittoria

Malagò:"Stiamo correndo un rischio molto serio"

Quanto è grande il rischio di disputare le prossime olimpiadi di Tokyo 2020 (o 2021, che dir si voglia!), senza la bandiera dell’Italia e senza inno di Mameli in caso di vittorie azzurre?

A rispondere a questo domanda è stato oggi il presidente del CONI Giovanni Malagò, intervenuto ai microfoni di Rai Radio 1 nel corso della trasmissione Sabato Sport:”Si tratta di un rischio molto elevato perché – spiega il numero uno dello sport azzurro – dopo aver speso impegni e promesse senza essere riusciti a ottenere la soluzione, siamo arrivati all’ultimo miglio. L’Italia in questi frangenti, però, dà il meglio di sé e tira fuori il coniglio dal cilindro: è abbastanza imbarazzante essere arrivati a questo punto, tutto sanno il rischio che corriamo, ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quantomeno mantenga la parola”.

Il motivo, lo ricordiamo, è legato alla Riforma dello Sport e per alcune inadempienze col CIO da parte dell’Italia. Fino ad oggi infatti non è stata data ancora nessuna risposta alle osservazioni chieste da Losanna, pertanto il rischio di una sospensione sarebbe molto elevato. Una decisione in tal senso verrà presa dall’esecutivo del CIO il prossimo 27 gennaio, ma se il Governo italiano non garantirà l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale allora la sanzione a quel punto diventerebbe certa.

“Sarebbe un danno di immagine spaventoso” ha proseguito Malagò in trasmissione. “Pensate alla Russia, paese top e non solo per lo sport, che non potrà partecipare con la propria bandiera nè alle Olimpiadi di Tokyo nè ai Giochi di Pechino. Non so se vi rendete conto della pesantezza della decisione, anche per i rapporti con Giappone e Cina”.

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