Terry Hutchinson Skipper e Executive Director del team New York Yacht Club American Magic ha partecipato alla conferenza stampa organizzata a seguito dell’incidente accaduto ieri allo sfidante americano.
Patriot si è ribaltata ieri 17 gennaio alle 18 circa in una forte raffica di vento mentre stava conducendo la regata davanti a Luna Rossa Prada Pirelli. Erano al passaggio dell’ultimo cancello della terza regata del secondo Round Robin della PRADA Cup.
Tutti i velisti dell’equipaggio sono stati aiutati dal personale di sicurezza in acqua del team, ma Patriot è rimasta danneggiata durante l’incidente, costringendo l’equipaggio a rimetterla in galleggiamento prima di poterla trainare verso la base dove è arrivata alla base alle 22 45 NZDT grazie agli sforzi congiunti del team, delle cominutà di Auckland e dell’America’s Cup oltre che degli altri tre team.
Per gli uomini di American Magic è stata una lunga notte di lavoro, dedicata alle ricognizioni su Patriot per definire un piano di lavoro per le riparazioni necessarie.
Il giorno dopo il dramma lo skipper Terry Hutchinson ha affrontato la conferenza stampa con estrema serenità e ottimismo. Gli americani dopo una ampia ricognizione della barca sono ottimisti e convinti di poter tornare. Il loro è un team molto consistente con tutte le risorse necessarie per ritrovare la velocità ed essere protagonisti. Patriot non sarà in regata il prossimo week end e si presenterà di nuovo per le semifinali che iniziano venerdì 29 gennaio. Il programma di Terry è di essere in acqua ancor prima e di riuscire a mettere a punto la barca.
Le riparazioni del carbonio saranno effettuare in parte utilizzando boat builders locali per ricostruire i pannelli rovinati, in parte con lo shore team che si occuperà delle finiture. L’idraulica, una parte estremamente importante degli AC 75, ha riportato danni minori mentre l’elettronica sembra la parte più difficile da recuperare e quella che preoccupa di più. American Magic ha portato dagli Stati Uniti tutti i back up necessari. Per loro ora inizia un lavoro impegnativo, ma le possibilità di competere ad alto livello sono ancora concrete: nel 2017 a Bermuda Emirates Team New Zealand ha recuperato dopo un ribaltamento spettacolare.
Le decisioni su una eventuale riprogrammazione delle regate finali degli ultimi due Round Robin sono ancora in discussione e verranno comunicate appena possibile.
Le dichiarazioni di Terry Hutchinson
“Prima di tutto voglio riconoscere losforzo eroico di tutta la comunità di Auckland che è venuta in soccorso di Patriot, in particolare le autorità locali, la polizia, i vigili del fuoco e gli altri team Emirates Team New Zealand, INEOS TEAM UK, e Luna Rossa Prada Pirelli. Sono stati spettacolari. Se pensi alla nostra famiglia, alla nostra comunità è incredibile vedere tutto il sostegno che abbiamo avuto. Abbiamo vissuto questo giorno e riusciremo ancora a combattere. Il pubblico deve conoscere tutto il supporto che abbiamo avuto, quello che hanno fatto per noi. Senza di loro quando è successo ci troveremmo con uno scenario molto diverso oggi. La barca sarebbe affondata”.
“La bellezza del nostro team è che c’è una alto livello di soluzione dei problemi e credo che nei prossimi otto, dieci giorni vedremo la barca ricostruita, magari non verrà fuori dal cantiere tanto bella, ma sarà pronta per tornare in regata. Io vorrei ricominciare a navigare prima delle semifinali e non arrivare diretto alla prima regata, il team è impegnato a farlo. Se si pensa a quello che abbiamo fatto finora, agli sforzi dei team che ci hanno aiutato e tutti quello che è successo in questi tre anni sarebbe un errore non essere pronto a tornare in regatta con un buon assetto”.
“Credo che se avessi insistito per tornare in regatta il prossimo week end avrei dovuto cercare protezione. E’ davvero difficile pensare allo sforzo che servirebbe per tornare in acqua subito. Abbiamo un programma di lavoro realistico e un grande support dalla comunità marittima di Auckland, i costruttori ci aiuteranno. Ci aiutano anche i team, tutti hanno offerto qualcosa per rimettere Patriot in acqua. Con gli avversari abbiamo discusso spesso sulle cosec he andavano per la regata e per cercare di andare avanti. Alla fine della giornata ti resta la sensazione di una grande sportività e generosità delle persone che abbiamo attorno. Questa sincerità, la volontà di ricostruire Patriot con le loro strutture, ci mette in una buona situazione. Probabilmente ricostruire la barca è la cosa più facile da fare, la cosa più difficile è mettere l’elettronica in grado di lavorare, l’idraulica funziona. Finora Patriot è stata affidabile, forse abbiamo a che fare con dei Gremlins che vivono dentro la barca”.
“Patriot stava accelerando mentre eravamo in cerca della nuova rotta ed eravamo a 47 nodi o qualcosa del genere. Ci sono delle strutture trasversali e longitudinali dentro lo scafo. Quando la barca precipita sulla sua chiglia le conseguenze non sono gravi, ma siamo caduti sul fianco, sul pannello piatto tra gli elementi della struttura. Abbiamo ancora le due batterie a bordo e che tutto l’olio idraulico è stato vuotato una volta in cantiere”.