Tre barche in quattro ore, l'arrivo mercoledì pomeriggio?
Dopo aver percorso oltre 24.000 miglia e trascorso più di 80 giorni navigando attorno al mondo, il gran finale del nono Vendée Globe si deciderà all’ultima layline; saranno 100 miglia fondamentali quelle che i primi skipper si troveranno ad affrontare prima di tagliare il traguardo sulla celebre boa Nouche Sud di Les Sables d’Olonne e dovranno giocarsele molto bene, a “colpi” di tattica e strategia. Con un occhio alla meteo.
Secondo i calcoli al computer e le previsioni meteo, i primi skipper dovrebbero tagliare la linea mercoledì 27, in un arco temporale di poche ore.
Il vento in rinforzo sul Golfo di Biscaglia, però, potrebbe essere la grande occasione che gli inseguitori alle loro spalle aspettano per dare la “spallata”: tra questi c’è Yannick Bestaven, attualmente quinto e a 253 miglia dal leader Charlie Dalin (Apivia), che potrebbe assicurarsi un posto sul podio se non, addirittura, la vittoria, dato il suo abbuono di 10 ore e 15 minuti, guadagnati per aver preso parte alla ricerca di Kevin Escoffier dopo il naufragio dello skipper francese.
Dalin, 37 anni, ha una sola opzione, proseguire verso il traguardo dando il massimo. Ed è quello che sta facendo, viaggiando a oltre 22 nodi sul foil di dritta, più veloce del suo diretto inseguitore Louis Burton e del terzo, Boris Herrmann lo skipper tedesco portacolori dello Yacht Club Monaco,
che vuole seguire le orme del suo amico britannico Alex Thomson sul podio del Vendée Globe…
A bordo di Seaexplorer-Yacht Club de Monaco, Herrmann ha ammesso oggi di essere sopraffatto da emozioni contrastanti, che vanno dalla felicità all’ansia: «Sarà un finale straordinario. Mercoledì aspetto di giocarmela sugli angoli di vento, ma è così difficile da prevedere, anche con i modelli che abbiamo a disposizione. Farò un po’ a orecchio…».
Da domenica i leder hanno optato per due rotte diverse. «Ci sono due opzioni principali, Nord o Est», riassume Louis Burton (Bureau Vallée 2), che ieri ha ceduto il primo posto a Dalin.
Burton, Herrmann e Dalin hanno scelto quella a Est all’altezza del Portogallo e hanno una distanza laterale di oltre 200 miglia rispetto al gruppo settentrionale composto da Ruyant (LinkedOut, 4 ° alle 15:00), Yannick Bestaven (Maître Coq IV, 5 °), Damien Seguin (Groupe APICIL, 6 °) e Giancarlo Pedote (Prysmian Group, 7°).
Tra queste due opzioni, le scelte sono pressoché infinite.
«Il trio Dalin-Burton-Herrmann che arriva da sud-est dovrà fare i conti con una zona di vento leggero nel Golfo di Biscaglia e questo consentirà al gruppo che giunge da Nord di avvicinarsi sfruttando arie più forti», ha spiegato il “guru” del meteo, Yoann Richomme.
Herrmann ha anche parlato della sua barca e delle velocità ideali che il progetto VPLP Verdier -su cui ha montato la scorsa primavera foil nuovi e più grandi – sta raggiungendo: «Sicuramente preferiamo l’acqua più piatta. Dal punto di vista della strategia, ora siamo su un piano diverso; la regata si concluderà sulla linea di arrivo, anzi, pochi secondi dopo che l’attraverseremo, quando la Giuria conteggerà i compensi e sapremo chi, realmente, salirà sul podio».
A proposito di questo inatteso finale al photo finish, Herrmann dice. «Sono davvero spaccato a metà, tra il godermi questo momento e l’ansia. Mia moglie, i miei amici mi dicono “non lasciarti sopraffare dalla pressione, va tutto bene, hai fatto una regata incredibile, adesso fai del tuo meglio e goditela”. In realtà non posso fare più di quello che sto facendo; potrei provare a coprire uno dei miei avversari, ma facendo i calcoli, non ha senso. Non stiamo facendo match racing qui, bisogna solo trovare la giusta rotta, cogliere i salti di vento e cavalcarli il più possibile. Non c’è altro da fare».
A proposito delle varie opzioni, ha detto: «Si può scegliere se passare Finisterre o tirare verso Nord e poi dirigersi a Est, opzione che ieri credevo fosse l’unica per me. Adesso, invece, sto giocando un po’ più nel mezzo; penso che le ultime 18-20 ore saranno davvero fondamentali per la direzione del vento. Se vieni da NE e finisci per essere troppo alto per il traguardo, ti tocca strambare e magari qualcuno che arriva da Cap Finisterre ti supera alla grande, ma se invece è la persona che arriva da Capo Finisterre che deve strambare sottovento, allora sarà lei a essere spacciata…»
Meglio allungare il traguardo, non si sa mai…
La possibilità che più skipper taglino il traguardo a Les Sables in modalità ravvicinata è molto concreta, quindi il direttore di regata ha deciso di allungare la linea di arrivo, in conformità con l’articolo 9.1 delle istruzioni di regata. La linea, che avrebbe dovuto essere di 0,3 miglia (500 metri), sarà invece 1,9 miglia (3,1 km) e sarà estesa verso sud. Questo permetterà alla flotta di avere spazio sufficiente per rallentare dopo l’incredibile sprint finale.