Navigazione interna, i canoni demaniali restino interamente ai Comuni. Presentata una proposta di legge per modificare la normativa regionale

“Visto che le funzioni amministrative riguardanti la gestione del demanio della navigazione interna sono a carico dei Comuni, crediamo sia doveroso riconoscere anche il 100% degli introiti dei relativi canoni, così da assolvere al meglio i propri compiti. Se trasferiamo competenze è giusto trasferire le necessarie risorse”. È quanto chiede il Partito Democratico con un Progetto di legge sottoscritto dall’intero gruppo che ha come primi firmatari i consiglieri regionali Jonatan Montanariello eFrancesca Zottis.

“L’obiettivo è cambiare l’articolo 100 bis della Legge regionale 11/2001 ‘Conferimento di funzioni e compiti alle autonomie locali in attuazione del Decreto legislativo 112/1998’. Un articolo – spiegano i consiglieri – conseguente alla modifica normativa approvata alla fine dell’anno 2017 all’interno della Legge di stabilità, con cui la Regione del Veneto ha delegato ai Comuni tutte le funzioni amministrative riguardanti le concessioni demaniali della navigazione interna, dando ‘in cambio’ il 50% dei canoni riscossi. Non sono compiti di poco conto: rilascio delle concessioni, vigilanza e contrasto all’abusivismo, manutenzione delle vie d’acqua classificate navigabili per il regolare svolgimento della navigazione interna, e rimozione dei natanti abbandonati o sommersi e, appunto, riscossione dei canoni demaniali, inclusi gli oneri istruttori e i depositi cauzionali”.

“Rispetto alla normativa precedente, per le amministrazioni locali è un aggravio di lavoro senza mezzi economici adeguati. Per questo – ribadiscono in chiusura Montanariello e Zottis – chiediamo che possano trattenere l’intero importo dei canoni, una somma quantificata in 340mila euro l’anno”.

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