La giornata di apertura della 36a America’s Cup ha portato due risultati. Il primo è stato una vittoria a testa per il Defender Emirates Team New Zealand e il Challenger Luna Rossa Prada Pirelli.
Il secondo è stato quello di mettere in evidenza quanto i due team siano vicini in tante condizioni, lasciando la porta aperta all’incertezza del pronostico.
Qualunque modello di previsione meteorologica si guardi, una cosa è chiara: il secondo giorno della 36a America’s Cup sarà difficile, sono previsti con venti leggeri al limite della intensità di vento accettabile dal regolamento. Secondo il direttore di regata Iain Murray le previsioni sono molto variabili, con 2-7 nodi di vento da nord-est. Murray ha deciso di utilizzare per le regate di oggi l’area di regata E nella speranza che “la brezza si incanali nel golfo come ha fatto mercoledì”.
Anche oggi è prevista una grande flotta di spettatori, è si cercherà di allineare bene il campo di regata alla direzione del vento, se dovesse arrivare. Ha anche ribadito le condizioni del vento e i limiti di tempo che saranno in vigore: “Il limite inferiore è una media di 6,5 nodi misurata per cinque minuti tra i 9 e i 4 minuti prima della partenza. Se dovessimo partire per la regata, una barca deve completare il primo lato in 12 minuti e il tempo massimo per concludere sarà di 45 minuti”.
Condizioni così leggere rendono difficile il foiling, sia nella fase di decollo che di permanenza in volo. In queste condizioni cambiano tattica e strategia, in particolare nel pre-partenza dove i team possono cercare di forzare l’avversario a cadere dai foil, ma senza farlo loro stessi. Finora una scelta considerata troppo rischiosa e di solito i team hanno scelto di evitare di impegnarsi con i loro avversari per conservare la velocità per tagliare la linea di partenza.
Fino ad ora, le condizioni leggere sono state considerate favorevoli agli italiani, ma è passato molto tempo da quando abbiamo visto i Kiwi gareggiare con poco vento. Molta acqua è passata sotto i ponti da allora e molte cose sono cambiate. Il Defender si è allenato con venti molto leggeri ed è stato visto usare una nuova vela Code 0, forse per capire come e quando si può issare.
Ma anche se questa vela è stata dichiarata come parte del guardaroba, non sappiamo con certezza quando potrebbe essere utile. Issare e ammainare il Code 0 aggiunge lavoro all’equipaggio e abbiamo visto poche prove. L’ipotesi più probabile è che la vela potrebbe essere usata nel lato finale, navigando verso il traguardo, praticando un’opzione “set and forget”.
Il team di casa sta giocando davvero a carte scoperte mostrando questa intenzione? Potrebbe essere un’arma per altri lati del percorso, o anche nel pre partenza? Come al solito ogni giorno di regata porta le sue domande.