La Guardia Costiera fa buona “pesca”. Nel corso dell’attività di vigilanza predisposta in occasione dell’odierno sollevamento del sistema Mo.S.E., il personale della motovedetta CP 833 della Capitaneria di porto di Venezia rinveniva nel bacino acqueo del porto rifugio di Cavallino asservito al Mo.S.E. una rete da posta di circa 100 metri costituente pericolo per la navigazione.
La rete, priva di qualsiasi tipo di segnalazione regolamentare, era posta in zona vietata e ostruiva completamente il bacino di evoluzione del porto rifugio, impedendo le manovre in sicurezza ed arrecando significativo pericolo.
Il personale della motovedetta ha provveduto a smagliare la rete con il supporto del personale preposto alla vigilanza nautica della grande opera, restituendo la libertà ai pochi esemplari catturati e vitali, e a sequestrare l’attrezzo, in considerazione della rilevanza penale dell’inosservanza delle norme di sicurezza della navigazione.
Le attività di controllo ai fini della sicurezza della navigazione, da parte del personale della Guardia Costiera, non si interrompono nonostante l’emergenza epidemiologica che la nazione sta attraversando e proseguiranno senza soluzione di continuità.