Un matrimonio che dura da secoli, che ogni anno nel giorno dell’Ascensione fa rivivere la millenaria storia della Serenissima. E’ la Festa della Sensa, la tradizionale cerimonia che ogni anno sigilla l’indissolubile legame di Venezia con il mare. E’ stata celebrata questa mattina, domenica 16 maggio, nelle acque antistanti la chiesa di San Nicolò al Lido.
Alle ore 10.30 circa il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, il patriarca Francesco Moraglia e il contrammiraglio Andrea Romani, comandante dell’Istituto Studi militari marittimi e del Presidio Militare di Venezia, hanno celebrato il rito dello sposalizio del mare con il lancio dell’anello dogale da parte del primo cittadino: “Noi ti sposiamo o mare in segno di vero e perpetuo dominio”, è stata la frase di rito proferita dal primo cittadino. Parole e gesti accompagnati dall’alzaremi e dalle note dell’inno di San Marco.
Ad assistere alla cerimonia, su tre imbarcazioni condotte da sei regatanti – due uomini, due donne e due giovanissimi – anche i sei sindaci dei capoluoghi veneti, che in mattinata a Palazzo Ducale hanno ricevuto l’anello dogale in occasione del gemellaggio Adriatico.
La Festa della Sensa ha vissuto poi il suo momento religioso con la celebrazione della Messa per la solennità dell’Ascensione officiata dal patriarca Moraglia nella chiesa di San Nicolò del Lido. Presenti alcuni esponenti della Giunta comunale oltre alle autorità civili e militari.
“La Festa della Sensa che oggi abbiamo celebrato rafforza e sottolinea il legame della nostra Città con il mare – ha spiegato il sindaco Brugnaro a margine del lancio dell’anello – Venezia sposa il mare, ma il gemellaggio fatto questa mattina con gli altri sei sindaci dei capoluoghi veneti, che rappresentano idealmente tutti i comuni del Veneto, ci ricorda che Venezia è Stato da Mar e Stato da Tera. Nello Stato di Terra c’è un pezzo di futuro di Venezia, questa cerimonia tiene insieme i semi di un futuro di amicizia e di fratellanza – ha aggiunto il primo cittadino sottolineando l’importanza di un rilancio condiviso della città – Venezia è stata costruita dai veneti, quella della Serenissima è una storia fatta di alleanze fondate su un rapporto saldo con le altre città della regione. Il futuro di Venezia interessa tutti, questo è il messaggio che dobbiamo consegnare alle giovani generazioni, non dobbiamo dividerci: tutti a Venezia devono sentirsi a casa loro”.
Un appuntamento fortemente voluto seppure con un programma ridotto, in ottemperanza alle vigenti normative per il contenimento del Covid-19, e che come già accaduto nel 2020 ha indotto l’Amministrazione a rinunciare alle manifestazioni pubbliche che negli hanno portato a San Nicolò del Lido migliaia di cittadini: il Mercatino della Sensa, il Corteo delle Remiere da San Marco al Lido di Venezia, le regate di voga alla veneta.
La Festa della Sensa ricorda due eventi importanti: il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia, minacciate dagli Slavi, il 9 maggio dell’anno 1000, e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa, che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Entrambi celebrano la potenza della Serenissima, fondata sulla conoscenza e il controllo del mare.
A titolo simbolico, ogni anno, in quel giorno, si teneva il rito dello “Sposalizio del Mare”. Il Doge, a bordo del Bucintoro, riceveva la benedizione del Vescovo, che si imbarcava all’altezza di San Pietro di Castello, e una volta raggiunta la Bocca di Porto di Lido, lanciava nelle acque un anello d’oro, pronunciando la seguente formula: «Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii». (Ti sposiamo, mare. In segno di vero e perpetuo dominio).