L’intervista a Claudio Demartins

Alla vigilia del ritorno in regata di Portopiccolo Prosecco DOC, ecco Claudio Demartins. Velista e velaio (è tra i fondatori della veleria Olimpic Sails di Trieste) di successo, ha al suo attivo importanti vittorie su derive e classi d’altura, con un palmares che conta tre titoli mondiali, quattro giri d’Italia e vari titoli nazionali.

Finalmente si torna a fare regate?

Si c’è tanta voglia di normalità, di tornare a fare le cose che ci piacciono come le regate e sono molto contento di farlo in un’altra nazione amica come la Croazia. Il virus ha fatto chiudere i confini che lo sport può abbattere, valorizzando e unendo territori bellissimi e amici. Mi è d’obbligo ringraziare i miei partner, Portopiccolo e Prosecco DOC, che mi hanno accompagnato anche nella scorsa stagione quando abbiamo vinto le due regate che è stato possibile disputare, la Venice Hospitality Challenge e la Veleziana.

Oltre alle regate è molto impegnato nell’organizzazione di un nuovo evento su Trieste?

Sto organizzando YES che è l’acronimo di Yachting Entertainment Show che prevede ben quattro regate nel golfo di Trieste: per i più giovani la Optimist Gold Cup al Marina Hannibal di Monfalcone, Regionando FVG (Festival della Vela e del Gusto) dove si affronteranno 6 imbarcazioni monotipo in rappresentanza del Friuli-Venezia-Giulia e le sue regioni limitrofe in regate notturne abbinate a dei coking contest con chef prestigiosi, la Maxi On riservata ai maxi-yacht che si disputa su un percorso Trieste-Pola-Venezia-Trieste e infine il Trofeo YES Prosecco Cup aperto a tutti i tipi si imbarcazioni. Il tutto nella settimana dal 14 al 18 luglio.

Da dove parte l’idea di YES?

Nasce dalla voglia di fare, di inventare, dalla voglia di creare qualcosa che ci regali un po’ di normalità. Abbiamo cominciato a pensarci poco prima che iniziasse la pandemia e durante il lockdown abbiamo rimodulato e cambiato l’idea iniziale fino a che non siamo arrivati al progetto attuale di quattro regate che toccano, più o meno, tutte le tipologie di velisti e appassionati di mare. Ma YES è un evento “in divenire” che vuole crescere e diventare sempre più ricco di opportunità per generare sport ma anche indotto economico sul territorio, coinvolgendo tutto l’alto Adriatico.

Da quanto tempo ci lavori e in quanti?

Ho riunito attorno a me da più di un anno una squadra ristretta ma altamente professionale. Siamo divisi in tre gruppi con assegnazioni dei ruoli molto precisi sulla base di un’agenda dettagliata su chi fa cosa.

Quali sono gli obbiettivi?

L’obiettivo primario è ritornare a vivere, anche attraverso le regate, ma pensando anche agli altri. Infatti, al netto di quanto spenderemo nella realizzazione, YES è nato per aiutare chi ne ha bisogno o chi è in difficoltà. Ci sono molte situazioni difficili che la pandemia ha accentuato, ma l’idea di organizzare qualcosa per beneficenza era già da un po’ di tempo che mi girava in testa.

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