Da culla di grandi civiltà a “iper popolato” cimitero della plastica. Il Mediterraneo è oggi considerato uno degli ambienti più minacciati al mondo, sottoposto a una grande pressione dovuta all’elevata densità di popolazione – circa mezzo miliardo di abitanti che vi si affacciano – alla sua condizione di mare semi-chiuso con scambi limitati con l’oceano Atlantico, all’afflusso di turismo e traffico mercantile, fino alla mancanza di schemi coerenti tra i Paesi nella gestione dei rifiuti.
Tra gli Stati che – facendo in particolare riferimento alle plastiche – inquinano di più il Mediterraneo al primo posto c’è l’Egitto, al secondo la Turchia e al terzo l’Italia. E dopo aver navigato sul Nilo nei mesi scorsi, Alex Bellini, l’esploratore che nel 2019 ha iniziato il suo viaggio lungo i corsi dei fiumi più inquinati al mondo a bordo di una zattera auto costruita, ha deciso di aggiungere al progetto di sensibilizzazione del ruolo dei fiumi nell’inquinamento dei mari anche il fiume Po, con l’obiettivo “di mettere in luce il ruolo centrale della protezione e la pulizia dei fiumi per ridurre l’inquinamento marino”.
“Ci sono tanti significati in questa navigazione aggiunta al programma originale – spiega Alex Bellini, che il 18 giugno inizierà questa nuova avventura – il più semplice è quello di portare i temi legati all’inquinamento dei fiumi e all’inquinamento marino vicino alle coscienze degli italiani. I fiumi che navigo con il progetto “10 rivers 1 ocean” sono prevalentemente in Asia, e questo fa sì che ci sia sempre una certa distanza psicologica che impedisce una vera e decisa presa di consapevolezza del problema. Ma il problema ce l’abbiamo anche noi, in casa”.
La plastica totale accumulata nel Mar Mediterraneo è stimata nell’ordine di grandezza di 1,1 milioni di tonnellate, composta per il 94% da macroplastiche e per il 6% da microplastiche. I bacini fluviali del Nilo, del Po e del Rodano sono responsabili del trasporto di una consistente parte delle macro-plastiche presenti nel Mediterraneo: “Numeri che non possono lasciarci indifferenti e che voglio contribuire a mettere urgentemente in evidenza, facendo conoscere il reale stato di inquinamento del bacino del Mediterraneo e il ruolo centrale giocato dai fiumi”.
Dal 18 giugno Bellini navigherà il Po con le stesse modalità con le quali ha iniziato il programma “10 rivers 1 ocean” percorrendo il Gange (marzo 2019), il fiume delle Perle (dicembre 2019) e, lo scorso marzo, il Nilo: costruendosi una zattera con il materiale trovato lungo le sponde.
La navigazione del Po durerà circa due settimane: Alex percorrerà 200 dei 650 km del corso del fiume, partendo dalla provincia di Piacenza, poco dopo l’ultimo sbarramento di una centrale idroelettrica. “Navigherò per il piacere di esplorare e per conoscere e raccontare lo stato di salute del Po: ho letto molto in queste settimane, mi sono documentato tanto, e diversamente dalle precedenti navigazioni lungo i fiumi più inquinati, mi aspetto una situazione ambientale migliore, ma voglio attirare l’attenzione su come il Po abbia bisogno di cure e di amore per le sue caratteristiche peculiari, per il suo ruolo e le sue responsabilità nei confronti del mare Adriatico e quindi del Mediterraneo”.
La zattera, alla fine del viaggio, sarà smontata e i materiali di costruzione riutilizzati da artisti per farli diventare una panchina che verrà donata al Comune di Trieste per simboleggiare come i rifiuti del Po arrivino al mare e alle coste. Il Comune di Trieste, città dove Alex Bellini risiede, ha infatti appoggiato il progetto attraverso l’assessorato alle Politiche giovanili.
Per rendere l’esplorazione un’esperienza condivisa, Alex avrà un compagno di viaggio, Emalloru, (Emanuele Malloru) videomaker molto popolare su YouTube. Per raccontare l’esplorazione anche sotto un profilo pop e Internet-friendly, infatti, il content creator Emalloru realizzerà un video reportage che sarà pubblicato sul suo canale YouTube. Attraverso una chiave di narrazione ingaggiante e una buona dose di storytelling, si otterrà un interesse sulla tematica in modo più diretto per la Generazione Z.
Tra le realtà che sostengono Alex Bellini in questa avventura anche Save The Planet ONLUS, organizzazione che nasce con lo scopo di promuovere progetti, azioni e soluzioni concrete per aiutare il nostro pianeta e tutelare l’ambiente.
“Proprio quest’anno in cui – ha dichiarato Elena Stoppioni, Presidente di Save The Planet ONLUS – soprattutto a causa della pandemia, anche noi di Save the Planet, abbiamo maggiormente lavorato su progetti che coinvolgevano l’Italia, siamo felici di poter supportare Alex nel suo viaggio sul Po. In questo modo anche gli italiani possono capire quanto sia importante sensibilizzare i nostri concittadini e i territori nei quali vivono, relativamente alle tematiche ambientali”.