Queste le prime dichiarazioni di Ruggero Tita e Caterina Banti con al collo la medaglia d’oro.
Ruggero Tita “La medaglia? E’ pesantissima, non cedevamo. Sto lentamente realizzando che siamo entrati nella storia, e questo fa molto piacere! Dedichiamo la medaglia a tutti quelli che ci sono stati vicini e ci hanno aiutato, credendo in noi. E’ stata una lunga marcia, un quadriennio lungo con molte soddisfazioni e qualche salita da superare. Un risultato come questo è il frutto di tanti dettagli e un lungo lavoro. Poi una volta realizzato il successo pensiamo già alle prossime sfide!
“La regata di oggi è stata forse la più facile di tutta la serie, una passerella in cui abbiamo controllato i nostri avversari, un compito relativamente facile rispetto a tutta la settimana. Ci potevano essere vari scenari, ma alla fine si è verificato il più semplice: stare vicino a loro e non lasciargli alcuna via di fuga, allo stesso tempo tenersi lontani, il controllo è stato a distanza per non rischiare, perché il rischio più grosso per noi era la squalifica, o la partenza anticipata. La nostra partenza oggi credo sia stata la mossa decisiva.
“Con gli inglesi c’è un rapporto di grande amicizia, siamo stati compagni di lavoro e di allenamento, un gruppo di lavoro che ha dato i suoi frutti, penso ci sia una grandissima stima reciproca e una grande amicizia. Santiago anche lui si è allenato con noi nel periodo siciliano, è un grandissimo atleta, penso che ci abbia insegnato tanto, ha dimostrato tantissimo al mondo della vela, facendo vedere che a qualsiasi età si possono vincere medaglie, grande stima per lui.
“Futuro? Non ne abbiamo ancora parlato, guardiamo avanti, abbiamo subito degli appuntamenti in calendario, io farò il Mondiale Moth a Malcesine, Caterina verrà sicuramente a darmi una mano per prepararlo, e poi a dicembre faremo il Mondiale Nacra in Oman. L’esperienza con Luna Rossa mi ha aiutato per l’aspetto del lavoro di squadra, potrebbe esserci un seguito, ma sicuramente guardiamo a Parigi 2024.”
Caterina Banti: “Non saprei dire in quali aspetti siamo stati superiori agli avversari, non ci abbiamo pensato, abbiamo cercato solo di navigare sempre al meglio, di dare il massimo in ogni singola regata, prova per prova, abbiamo dato il cuore, l’anima. La nostra velocità sicuramente ha fatto la differenza, ma abbiamo anche fatto tutto il modo pulito, commettendo pochi errori.
“Se hai un obiettivo comune, dai il 300%, alla fine le cose vengono se entrambi si impegnano. Come uomo e donna ci completiamo, dove non arriva lui arrivo io e viceversa. Siamo entrambi molto impulsivi, ma a volte lui riesce a tenere più la calma e tranquillizza me, altre volte il contrario. Sono cinque anni nei quali abbiamo dedicato la nostra vita a questo obiettivo, non solo in acqua ma anche a casa, aspetti organizzativi, lavori sulla barca, palestra, è qualcosa che ha preso la nostra vita a 360 gradi.”