Assonautica Italiana esprime il proprio cordoglio e la vicinanza alla famiglia di Giulia Maccaroni, giovane hostess morta lo scorso 29 agosto nell’incendio a Marina di Stabia su una barca battente bandiera straniera.
Una tragedia che purtroppo deve far riflettere sul fatto che non solo abbiamo perso la sovranità delle barche battenti bandiera italiana, ma che non abbiamo più il polso della situazione dei nostri lavoratori per quanto riguarda l’uso commerciale delle unità da diporto. In Italia non abbiamo infatti un ordinamento snello come nel resto d’Europa, tanto che per ottenere i titoli professionali per lavorare sulle barche da diporto o navi in attività da noleggio, il codice della nautica da diporto prevede che si debbano fare mesi di imbarco sul traffico marittimo qualora non si abbiano già i titoli mercantili.
Una tempistica troppo lunga che coinvolge più stagioni, a fronte di titoli professionali di altri paesi che si ottengono più velocemente. Il risultato è che solo il 4% dell’intera flotta del noleggio in Italia ha la nostra bandiera per via dell’equipaggio.
Gli enti certificatori internazionali stanno trovando il modo di collaborare, mentre l’Italia rimane fuori.
Per risolvere questa situazione, il presidente di Assonautica Italiana Giovanni Acampora lancia una proposta: “Il sistema delle camere di commercio italiane, in collaborazione con Assonautica Italiana e le più importanti associazioni di categoria, dovrebbero creare un albo o ruolo professionale per rilasciare i titoli alla navigazione con accesso più agevole ma fortemente professionalizzante, equiparato a quelli in essere in altri paesi, così da permettere ai nostri lavoratori di svolgere la professione su barche italiane.”