Dalla vetroresina ai polimeri plastici: Ecco l’Optimist eco made in Venice

Una delle sfide più importanti per il prossimo futuro, anche per il mondo della nautica, è certamente quella green, intesa – in questo caso – sopratutto per ciò che riguarda lo smaltimento delle imbarcazioni o natanti che siano.

Nell’ultimo periodo sempre maggior attenzione è stata data all’utilizzo di materiali di produzione che vadano poi a mitigare gli effetti dello smaltimento delle unità da diporto e dei materiali compositi, difficilmente riciclabili.

Nasce da tutto ciò l’intuizione di Pierfrancesco Dal Bon, veneziano DOC con un passato a bordo del Moro di Venezia durante l’America’s Cup del 1992, di utilizzare polimeri plastici al posto della vetroresina, materiale non smaltibile, non riciclabile e nocivo.

Il primo progetto che ha visto la luce è stato quello che ha permesso la realizzazione di un optimist. L’imbarcazione è stata recentemente testata sul lago di Garda anche dal campione mondiale a squadre di categoria Alex Demurtas e sembra abbia suscitato parecchio interesse tra gli addetti ai lavori.

La piccola imbarcazione è stata realizzata grazie alla collaborazione con lo studio S.T.S. Ship Technical Service di Marghera tramite gli ingegneri navali Andrea Galuppo e Luca Cavallin.

“I materiali polimeri hanno tutti i vantaggi possibili: non hanno bisogno di stampi per essere prodotti come la vetroresina, e sono quindi più economici. Sono leggeri e quindi galleggianti. La saldatura delle lastre non è tossica. Difficilmente si rompono e sono facilmente riparabili; non c’è bisogno di sostanze antivegetative e sono riciclabili al 100%” ha spiegato Pierfrancesco Dal Bon.

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